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Carceri: al via le raccolte di ricette dei detenuti

Carceri: al via le raccolte di ricette dei detenuti

Ecco "Cucinare al fresco", un progetto editoriale per assaporare la libertà

A Milano, presso Palazzo Pirelli, è stato presentato “Cucinare al fresco”, la prima raccolta di ricette ideate dalle persone detenute nelle carceri italiane. L’idea, nata da un gruppo di reclusi nella Casa circondariale di Como-Bassone, prevede la raccolta delle ricette che giorno dopo giorno vengono preparate all’interno degli Istituti carcerari. Un “quaderno dei sapori”, in cui semplici ingredienti e ricette nate nelle celle dei penitenziari italiani si mescolano a storie, emozioni, ricordi di chi è in cerca di riabilitazione e reinserimento nella società.

La raccolta dei testi è stata coordinata dalla giornalista e volontaria carceraria Arianna Augustoni e poi pubblicata dalla casa editrice L’Erudita di Roma. Il progetto è attualmente attivo in una serie di carceri (Bollate, Opera, Varese, Sondrio, Alba, Pavia, Monza) con l’obiettivo di realizzare una serie di giornali di cucina attraverso i quali viene narrata la vita all’interno dei penitenziari, attraverso unicamente gli ingredienti.

“Il lavoro è partito da gruppi di lavoro che hanno messo al centro di ogni lezione le persone ristrette, i loro vissuti e le loro aspirazioni di cambiamento e di speranza. – ha spiegato la coordinatrice Arianna Augustoni – Ho lasciato a loro il compito di organizzare il progetto in base alle singole esigenze, ma sempre con un solo obiettivo: raccontare le proprie esperienze in cucina attraverso un linguaggio corretto e preciso. Dal racconto alla scrittura il passo è stato breve, in quanto le tante nozioni sono state organizzate per dare vita a una pubblicazione che raccontasse queste esperienze anche all’esterno”.

Luigi, uno dei detenuti componenti della redazione di Cucinare al fresco ha detto: “Abbiamo ricominciato a vivere, ad assaporare la libertà. Non è semplicemente un ricettario, ma una speranza, un percorso per comprendere meglio un cammino di riabilitazione.
È una testata giornalistica ideata e scritta da persone che hanno perso la libertà, ma che non si sono perse d’animo e hanno deciso di rimettersi in gioco attraverso il cibo, spiegando i metodi utilizzati nelle stanze di reclusione per cucinare con le risorse a loro disposizione”.

Danilo Lenzo
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