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Don Malgesini, testimone della Chiesa in uscita

Don Malgesini, testimone della Chiesa in uscita

Martedì 10 novembre alle 21.00 la Comunità Pastorale di Magenta organizza una serata in ricordo del sacerdote ucciso. Lo presenterà Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como

Chi era Don Roberto Malgesini? A quasi due mesi dalla sua tragica scomparsa, ucciso lo scorso settembre, il sacerdote attivo nella diocesi di Como ha lasciato una testimonianza ancora vivida e una risposta chiara a chi “cerca fatti di Vangelo”.

Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como, che lo ha conosciuto bene, tratteggerà e aiuterà a scoprire questo prete, martire della carità, narrando la sua opera e quanto lascia a tutti noi. Lo farà stasera (martedì 10 novembre), alle ore 21.00 in diretta web in occasione del convegno virtuale, intitolato “Don Roberto Malgesini, il testimone” organizzato dalla Comunità Pastorale di Magenta.

Don Roberto Malgesini, il ricordo di chi lo ha conosciuto
Don Roberto è stato un prete diocesano che ha svolto diversi servizi nella diocesi di Como. Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1998, era stato vicario prima a Gravedona e poi a Lipomo. Dal 2008 era collaboratore alla parrocchia di San Rocco, in Como.

«Qui, da sacerdote residente svolgeva il compito di seguire questioni parrocchiali, occupandosi delle persone senza fissa dimora», ricorda il direttore della Caritas comasca. È lui a evidenziare come fosse molto affine al tipo di spiritualità manifestato da Madre Teresa di Calcutta, tanto che avrebbe voluto svolgere un cammino analogo a quello della religiosa, oggi Santa. Fu accontentato: «da sacerdote ha potuto vivere il ministero sacerdotale,sentendosi però libero di seguire gli ultimi».

Quale è il tratto più vivido e qual è il ricordo migliore per ricordarlo? «Non era un uomo di molte parole, schivo e antitetico al mondo attuale, così amante della visibilità – risponde Bernasconi – Tutto ciò che faceva restava per buona parte nascosto ai più: persino i giovani che lo seguivano in alcune opere caritative del mattino non conoscevano tante le attività che svolgeva durante il giorno.

Coltivava un rapporto personale con le persone che assisteva. Era una sua peculiarità: voleva vivere una relazione di prossimità con tutte le persone che incontrava e che poi segnalava in Caritas, per permettere loro di avere una risposta alle necessità materiali,ma mantenevaun rapporto personale finalizzato a stabilire un’amicizia. Pur sembrando un solitario, don Roberto era profondamente inserito nel tessuto ecclesiale; malgrado fosse timido, quasiintroverso, aveva una volontà di ferro che gli permetteva di portare un aiuto efficace e impegnandosi fortemente in questo».

L’eredità di don Roberto: essere uomo di una Chiesa in uscita
Che eredità lascia don Roberto? «È l’esempio migliore di una Chiesa che è tale nella misura in cui ognuno nel suo interno riesce a esprimere la propria vocazione, facendo parte di un cammino globale che ci permette di essere comunità corresponsabile. Lui l’ha vissuta fortemente, questa corresponsabilità ecclesiale».

In questa serata cosa si dovrà attendere chi seguirà l’appuntamento? «Intendo illustrare la figura di un sacerdote che ha operato nella città di Como con le sue problematiche, mettendo in luce come si sia mosso all’interno di questa realtà ed evidenziando le prospettive ultime che ci pone la sua figura umana. Cosa porterà a casa chi seguirà la serata?

Il suo sacrificio come esempio per noi, perla Chiesa italiana per uscire dal deserto, scrollandosi di dosso alcune chiusure, imboccando la strada di Chiesa in uscita tanto propugnata e voluta da Papa Francesco», conclude.

È possibile seguire la diretta mediante il link disponibile su home page sito web www.comunitapastoralemagenta.it o andando su pagina YouTube “Comunità Pastorale Magenta in diretta”.

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