Ecco un progetto che racconta per immagini il viaggio lungo l’A4 da Torino a Venezia passando per Milano, per scoprire i peggiori casi italiani di inquinamento
“La terra di sotto” è il titolo del libro-inchiesta sull’inquinamento ambientale nel Nord Italia. Un reportage fotografico che racconta di un viaggio durato alcuni anni lungo l’A4, da Torino a Venezia passando per Milano, ai margini di un’autostrada che collega alcuni fra i peggiori casi di inquinamento del nostro Paese.
Protagoniste del libro – oggetto di una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation – le fotografie di Luca Quagliato, corredate da didascalie dettagliate che raccontano i casi selezionati. Luca Rinaldi – già autore del docufilm di successo “Vivaio Italia“, si occuperà invece di raccontare il secolo del rifiuto tramite le parole, ripercorrendo le vicende che hanno portato a questa enorme pressione ambientali sul territorio della macro-regione padana.
Clicca qui per guardare il video di presentazione.
Matteo Aimini e Massimo Cingotti, invece, lavoreranno insieme a un saggio che racconta l’evoluzione dei territori e dei paesaggi pedemontani in relazione allo sviluppo industriale mediante uno scritto critico e l’elaborazione di cartografie inedite capaci di restituire gli open data rilasciati dalle istituzioni con coerenza grafica e leggibilità. Quasi 200 pagine di contenuti per un libro da diffondere e utilizzare per creare sensibilità sulle tematiche ambientali.
Attualmente, infatti, tra traffici illeciti di rifiuti ed inquinamento industriale , il virtuoso Nord inizia seriamente a fare i conti con l’impatto ambientale e sanitario derivato dall’inquinamento di un’ampia porzione di territorio saturato dalle scorie.
Le tangibili conseguenze delle discariche abusive, dei siti industriali dismessi e dei capannoni che vanno a fuoco, chiudendo barbaramente il ciclo dei rifiuti che troppo spesso fa dell’agire criminale la sua cifra, disegnano lo strato più visibile di questa storia ma non l’intangibile stato dei luoghi e le situazioni apparentemente immacolate che celano, più o meno in maniera velata, le proprie e sempre attive molecole di morte.
Tra i partners del progetto figura anche l’Investigative Reporting Project Italy (IRPI), un’associazione di giornalisti investigativi italiani impegnata, tra gli altri, sul tema della criminalità ambientale.
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