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Inizia la scuola, riflessioni sull’anno che verrà

Inizia la scuola, riflessioni sull’anno che verrà

L’anno scolastico è cominciato. Un’opportunità di crescita unica per gli studenti, ma i problemi non mancano. L’associazione Progetto Magenta pone tre riflessioni

Per chi suona la campana? Per milioni di studenti il trillo è scattato forte e chiaro per invitarli a entrare e cominciare il primo giorno di scuola.
Ma in che stato si trova la scuola italiana? Potrebbe stare meglio. Partiamo dall’organico: si prevede che per tutto l’anno scolastico ci saranno almeno 122mila supplenze e altre stime sindacali parlano addirittura di 170-200mila.
E poi ci sono le strutture: Legambiente ha fornito numeri impietosi. Il 40% degli edifici necessita di manutenzione straordinaria urgente. Mentre solo il 19% ha verificato la condizione dei solai e oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità. Lo segnala attraverso l’indagine “Ecosistema” basata sui dati del Miur, sulla qualità dell’edilizia e dei servizi.

Proposte per la scuola, tre riflessioni da Progetto Magenta
Cosa fare per migliorare lo stato delle scuole italiane, passando dalla dimensione locale per arrivare alla nazionale? Una proposta arriva dall’associazione Progetto Magenta, che “pensa a tre importanti aree di intervento che non riguardano l’oggi, ma che richiedono la lungimiranza di una politica che si prenda a cuore il problema delle persone e il diritto all’istruzione e allo studio per tutti”, segnala in una nota, ponendo tre riflessioni a riguardo.
“La prima riflessione riguarda l’annoso problema che hanno le scuole secondarie di II grado di Magenta: il bisogno di spazi sufficientemente grandi e adeguati alla complessità della loro offerta formativa. Per noi di Progetto Magenta, l’area exNovaceta ha tutte le potenzialità e le caratteristiche per diventare il nuovo polo della formazione e della ricerca in città: un’area di servizi scolastici, comprendente anche un parco pubblico, vicina alla stazione ferroviaria, con spazi residenziali per studenti e famiglie, dove anche i giovani imprenditori possano sperimentare nuove modalità di fare impresa. Un’area che sia uno spazio verde, collegato con il parco dell’Ossario e il parco di villa Naj Oleari”.

Proposta per la fascia 0-6 anni
La seconda riflessione riguarda quel segmento di scuola che va sotto il nome di 0-6 anni. “Mentre il governo Conte 2 ha promesso la gratuità dell’asilo nido per le famiglie meno abbienti e ci auguriamo che si trovino le risorse per mantenere una promessa tanto importante, noi a Magenta soffriamo da tempo di un problema annoso con una lista di attesa di 90 bambini: è un problema per le famiglie e soprattutto per le mamme. Occorre intervenire e capire, studiando con cura gli andamenti demografici, se e quanto investire in questo segmento di scuola. Magenta potrebbe diventare un esempio da esportare, solo se, usando le risorse a disposizione, si mettesse mano alla realizzazione di un polo dell’infanzia 0-6 anni: ne sono previsti, dal 2017, in tutte le Regioni, ma allo stato attuale la loro realizzazione risulta al palo in gran parte del Paese. Eppure non mancano né le idee né le risorse neanche in questo settore”.

Misure per i diversamente abili
La terza riflessione tocca il tema della disabilità: “Aumentano gli alunni disabili nelle scuole magentine. La scuola italiana ha una tradizione di inclusione, da sempre. A fronte di un aumento dei disabili occorre aumentare in maniera sensibile le risorse perché sia garantito il sostegno. Sono investimenti importanti: si tagli da qualche altra parte, ma si potenzi maggiormente il sostegno alla disabilità. L’aumento di risorse previsto quest’anno è di gran lunga insufficiente rispetto al fabbisogno che viceversa è aumentato: in un settore dove la coperta è sempre troppo corta si abbia il coraggio di fare scelte coraggiose”.

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