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Ecco il terzo album Of Monsters and Men

Ecco il terzo album Of Monsters and Men

Un album maturo che supera le barriere del suono e che apre con Alligator, una canzone maledetta

(di Alessandro Lia alias Rock Sophia)

Luminoso! Radiante!
Era tanto che non recensivamo un album, era tanto che non ci trovavamo in linea con i suoni, con le frequenze. Ecco, eccolo.

Alligator: apre una strong Guitar alla Garbage, voce di Bjork per poi passare alle aperture veloci e chiusura ampia di Tegan & Sara, consonanti alla London Grammar e chiusura alla Florence in Shake It out. Tutto questo in una maledetta canzone che ti apre una via per il cielo, una vibrazione da pelle ruvida in piena estate. E adesso sveglia perché si perde spesso il controllo. Si guardano i colori ma non si capisce che cosa vogliono dire, guardiamo fuori, scuotiamoci ed ora riprendiamo il controllo, è solo la febbre dei sogni. Senza piangere.

Ascoltando questo album e la sua anima. Si può camminare dormendo o forse c’è tanta gente che dorme camminando, chiamando il sole, cercandolo, cercando calore. Puoi sentire il peso della tua corona e prendere a calci la forza di gravità oppure perderti nella realtà dell’Oceano e di abissi che non vedono terra. Se vorrai uccidermi pensa a quanto ti mancherò, a quanto dolce sarà non aver una casa per amore.

Of Monsters and Men il gruppo, Fever Dream è il loro ultimo album, il terzo. Hanno superato le barriere del suono e a volte parlano di te, di me, di loro, della scelta su cosa vorresti fosse reale nella tua vita. Bisogna agire per chiamare un cambiamento nella giusta direzione, bisogna non aver paura per raggiungerla. La loro musica come un’aquila arriverà dal cielo a togliere le pene di questa magia, di questa collettiva febbre da sogni.

Disco dell’anno.

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