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E tu conosci la Lingua dei Segni Italiana?

E tu conosci la Lingua dei Segni Italiana?

Aperisegno a Magenta: un aperitivo per conoscere la LIS divertendosi

“Ci sarai all’Aperisegno sabato? Magari è una buona occasione per disegnare! Ti aspettiamo”. Mi ero totalmente dimenticata di quell’evento scoperto tramite Facebook. Fortunatamente, il messaggio di Niccolò Mereghetti di New Antony Cafè Magenta, locale in cui avrà sede l’evento, me lo ricorda.

Ma di cosa si tratta? L’Aperisegno è un aperitivo in cui si chiacchiera ma in Lingua dei Segni. La community Aperisegno si pone, infatti, come obiettivo la promozione della LIS (la Lingua dei Segni Italiana) e della sua cultura, attraverso un momento di svago e socializzazione. Alle 19.30 del 13 aprile 2019 mi presento al particolare aperitivo e mi viene consegnato un libricino con l’Alfabeto manuale e le illustrazioni di persone che “segnano” una serie di conversazioni. Per tutta la durata dell’Aperitivo i partecipanti sono coinvolti in un gioco: imparare a segnare quante più frasi possibili e dimostrare la propria conoscenza agli organizzatori segnanti, in cambio di gettoni, coi quali competere per un premio.

Mi si avvicina uno degli organizzatori per testare le mie capacità ed è subito panico. Era la mia prima esperienza con la LIS! Scopro che gran parte delle persone intorno a me la studia in università o tramite corsi privati, e sono pochi come me totalmente a digiuno. Apro veloce il libretto e mi rivolgo vocalmente ad un altro partecipante per chiedere supporto, girando la testa. Intanto, cerco di fare al mio interlocutore dei movimenti con le mani con l’intenzione di dire “aspetta”, ma, abituata a gesticolare troppo, mi accorgo che sto muovendo le mani totalmente a caso. Mi accorgo così quanto sia difficile se tutti intorno a me parlano una lingua di cui io non capisco niente, supportata da una forma di linguaggio a cui non sono abituata…

Fortunatamente trovo subito diversi “aiutanti”: guardo il libretto, cerco di replicare i segni (non gesti approssimativi!) che vedo rappresentati e di verificarli con loro. Alcuni mi sembrano particolarmente chiari, quindi mi getto su quelli. “Non si segna così”, “Ma come no? È nel libretto”. Lo guardiamo insieme… “ahhh! Sarà un altro dialetto…!”. Alzo lo sguardo perplessa: ma come un altro dialetto? Non mi aveva neanche sfiorato l’idea che ci potessero essere dei dialetti della Lingua dei Segni Italiana…e invece inizio a scoprire la ricchezza di questa lingua che, come tutte le lingue, assume delle sue connotazioni territoriali specifiche. Perciò provo a ricordarmi due varianti di alcuni segni.

Mano a mano, tra un fraintendimento, una risata e le spiegazioni di tante altre persone appassionate di LIS e desiderosi di diffonderla, inizio a capire. E a divertirmi. Una delle cose che maggiormente mi stupisce è il fatto che ognuno si presenta segnando con l’alfabeto manuale tutte le lettere del proprio nome e poi con un “segno – nome di persona”: esso è un segno che rappresenta una caratteristica fisica o caratteriale del soggetto; può in alternativa indicare una passione di quella persona, o una parte del suo nome. Il segno-nome può essere inoltre cambiato nel corso del tempo. Ciò mi affascina tantissimo e mi metto alla ricerca di un segno-nome che mi rappresenti.

Inizio molte conversazioni, il clima è estremamente sereno, cordiale, la voglia di comunicare tanta. “La LIS ti conquista subito, e ti affascina, forse perché risveglia una parte di noi un po’ sopita…quella parte che ci mantiene in contatto con ciò che sentiamo e ciò che veramente vogliamo esprimere e comunicare”, mi dice una partecipante udente, Maria Elena.
E così, piano piano, pongo attenzione ai movimenti di solito frettolosi delle mie braccia, e a quelli altrui… ai segni che vanno a creare, e immortalo quello che vedo con diversi sketch. Alla fine della serata, non so bene come, mi ritrovo in mano abbastanza punti da aggiudicarmi il cocktail della terza posizione.

Il perché dell’evento – La community di Aperisegno è nata nel 2016 a Bergamo per sensibilizzare le persone nei confronti della LIS e della cultura segnante – ancora troppo poco conosciuta o mal compresa – creando dei contesti favorevoli e ricreativi per sperimentare l’interazione con persone sorde e udenti segnanti. Aperisegno offre sia la possibilità di avvinarsi alla lingua senza essere iscritti ad un corso, sia la possibilità di fare pratica a chi già la conosce ma non ha le giuste occasioni per praticarla.
Niccolò Mereghetti di New Antony Cafè racconta che la sua famiglia è entrata in contatto col mondo della LIS ed è rimasta subito colpita dalla sua capacità comunicativa. “Una volta scoperto di Aperisegno abbiamo così deciso di proporlo qui da noi, per fare conoscere la LIS ad un più ampio pubblico. Abbiamo riscontrato molto interesse, anche da persone che si sono approcciate ad essa per la prima volta. Pensiamo perciò di riproporlo verso settembre sfruttando questa volta anche il nostro spazio all’aperto”.

La foto di gruppo è stata scattata dalla community di Aperisegno, clicca qui per seguirla.

Alcune informazioni e curiosità sulla LIS

* La LIS (Lingua dei Segni Italiana) è una lingua a tutti gli effetti, è scorretto l’uso del termine “linguaggio”
* LIS è l’acronimo di Lingua dei Segni Italiana e non di Lingua Italiana dei Segni, che avrebbe un significato diverso.
* Come ogni lingua, anche la LIS ha una sua cultura di riferimento, per cui si può parlare di cultura sorda.
* Non esiste una lingua dei segni internazionale.
* Ogni lingua nazionale dei segni contempla poi diverse possibili variazioni territoriali, dialetti.
* la LIS è composta da segni precisi e non da gesti.

Per approfondire alcuni dei punti precedenti, trovi una spiegazione chiara e sintetica clicca qui.

* In Italia non c’è ancora stato il riconoscimento ufficiale della LIS, nonostante la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006.

Per approfondire il quadro normativo italiano clicca qui.

Prossimi eventi – A Milano, dal 2 al 5 maggio 2019 alla Fabbrica del Vapore, è in corso la seconda edizione del Festival del Silenzio. Il Festival Internazionale di performing arts che nasce proprio dall’esigenza di supportare il riconoscimento legislativo della LIS, e di creare un ambiente culturale realmente inclusivo. In particolare, nell’edizione di quest’anno, ogni proposta (di teatro, danza, arte visiva, cinema) sarà fruibile da ogni tipo di pubblico, di qualsiasi lingua e provenienza. Tra le varie iniziative dell’evento consultabili sul relativo sito web, anche la possibilità di partecipare ad un Aperisegno, sempre organizzato dalla community Aperisegno in collaborazione con il bar Senza Nome, il primo bar ideato e gestito da sordi, attivo dal 2012 a Bologna.

Per altri approfondimenti sul Festival clicca qui.

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