728 x 90

Adolescenti sulla soglia… e gli adulti?

Adolescenti sulla soglia… e gli adulti?

La soglia, gli adolescenti e i genitori. Considerazioni dopo il partecipato convegno al Centro Paolo VI di Magenta

Incuriosito dal titolo “Adolescenti sulla soglia”, attratto dal tema, venerdì 1° febbraio ho partecipato all’incontro tenutosi presso il nostro Centro S. Paolo VI.

Fuori nevicava abbondantemente, eppure la sala era piena, segno che questo tema interessa e attrae tutti. Un genitore con un figlio che cresce non può certamente far finta di niente. A quanti erano presenti va il mio Grazie! La vostra presenza è il primo effetto positivo di quella serata.

Grazie poi agli organizzatori: la Pastorale Giovanile della nostra Comunità Pastorale, l’Amministrazione comunale, l’Associazione E.Comunità, perché il mettersi insieme e fare rete è già una prima reale risposta al desiderio e al bisogno di crescita che l’adolescente pone davanti a noi.
Grazie, infine, ai relatori: don Stefano Crespi, il dott. Aldo Violino, psicologo del SERT e l’educatore Fabrizio Bruno.

Dopo questo spontaneo triplice ringraziamento, una considerazione a partire dal titolo “Adolescenti sulla soglia”, al quale vorrei subito far seguire una domanda un po’ provocatoria: forse anche “adulti sulla soglia”?

Come ben sappiamo le parole adolescente e adulto derivano entrambe dal verbo latino adolescere, che significa crescere: adolescente è un participio presente, quindi dice un’azione ancora in atto; adulto è un participio passato e indica un’azione che deve essersi conclusa.

Ora, sappiamo che l’adolescente, proprio perché vive una fase evolutiva, può stare sulla soglia: per esempio, sulla soglia dei nostri ambienti educativi, con comportamenti a volte trasgressivi che spiazzano tutti: genitori, insegnanti, sacerdoti, educatori, allenatori… Ma noi adulti – spiazzati, come ho detto – possiamo stare sulla soglia, ovvero accontentarci di stare fermi a guardare e sentire (n.b. non scrivo ascoltare), limitandoci a esprimere qualche parere o qualche giudizio? Io penso di no.

Raccolgo quanto diceva il dott. Violino: dobbiamo soprattutto esserci, senza preoccuparci di fare qualcosa, ma essere presenti con coraggio e senso di responsabilità; ed esserci – come suggeriva don Stefano – con uno stile capace d’ironia, allegria e pazienza, per sdrammatizzare le situazioni difficili che si possono creare e trovare il momento più opportuno per l’intervento educativo.

Noi adulti non possiamo fermarci sulla soglia. Sono i nostri figli, già adolescenti o che lo diventeranno, a richiederlo. E allora avanti, ritroviamoci ancora a riflettere e a capire. La nostra Comunità Pastorale tende la mano, perché tutti insieme – adolescenti e adulti – varchiamo insieme la soglia, che, a guardar bene, alla fine è la soglia del nostro cuore.

In evidenza

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Cancel reply

Ultimi Post

Top Autori

+ commentati

Video