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Musica jazz, una tazza di the e tanti disegni

Musica jazz, una tazza di the e tanti disegni

Il trio di Eugenia Canale al Circolo della Banda Civica

Giugno, giovedì sera, Magenta. È da un po’ che non trovo un contesto stimolante in cui allenarmi negli schizzi. Apro Facebook un po’ annoiata, e mi compare nella home che il Trio di Eugenia Canale, con la partecipazione occasionale di altri musicisti, si esibisce quella sera e per tutto il mese di luglio, proprio a due passi dal centro della città.

Prendo quaderno e astuccio e mi dirigo al Circolo della Banda Civica, dove avverrà lo spettacolo. Piove, per questo l’evento, invece che in strada come da programma, si svolge nel cortile interno. Ammetto di non aver mai saputo ci fosse un così bello spazio interno, ne ero proprio all’oscuro!

Nel buio spiccano le luci della sala prove della banda, raggiungibile tramite una rampa di scale: grande e ben illuminata, per il tipo di struttura che la caratterizza richiama l’interno di una nave. Fisso per un po’ i movimenti dei musicisti in lontananza, finché sento della musica vicino a me: ecco che finalmente il Trio è pronto a suonare. Ordino il consueto the caldo e mi preparo all’ascolto!

Il trio, composto da Eugenia Canale (pianoforte), Davide Buratti (contrabbasso), Gabriele Pascale (batteria), si esibisce con brani di loro composizione. I tre musicisti, interessati a diversi generi musicali, hanno trovato come campo comune quello del jazz (bebop e swing), su cui innestare diversi esperimenti artistici e contaminazioni. Eugenia Canale, dalla cui idea nel 2016 si avvia il progetto, mi racconta che nella loro musica si possono riscontrare influenze di sonorità mediterranee e “qualcosa di mediorientale”.

Nel 2017 il trio presenta il suo primo disco inedito, Bolinhas, nel quale vengono esplorate le possibilità dell’improvvisazione jazzistica. Le composizioni del disco, scritte da Eugenia Canale ed elaborate all’interno del trio, sono nate da improvvisazioni estemporanee, momenti di pura espressione musicale che hanno preso forma fino a diventare brani compiuti.

“Il jazz non è musica vecchia. Mi rattrista vedere come ci siano, tra i giovani, tanti pregiudizi su questo genere musicale. Penso che il jazz sia uno spazio di incontro, libertà e creatività: un gioco tra le regole e l’improvvisazione estemporanea cui il genere si presta. Il jazz perciò è qualcosa di sempre nuovo e inclusivo”.

Il tipo di proposta cui stiamo assistendo in questo periodo estivo, e che potrebbe costituire una anticamera per un progetto annuale, è proprio volta a favorire incontri, e ad avvicinare un pubblico variegato a questa realtà musicale.

Seguo la musica mentre bevo il mio the caldo ai frutti rossi, che cade sul disegno. Anche io mi do all’improvvisazione: fortunatamente avevo scelto un foglio che si prestava per l’acquarello, così dipingo e il rosso del the diventa lo sfondo del trio. (Non si capisce come mai, una volta asciutta la macchia sia diventata grigia).

Il secondo schizzo l’ho invece realizzato un giovedì successivo, notando una certa affinità tra la forma della testa del musicista e il suo strumento musicale, il contrabbasso! È stato bello vedere una bimba ridere con me guardando la forma finale.

Oltre alle serate al Circolo della Banda Civica, il prossimo appuntamento del Trio sarà il 13 luglio a Cornaredo.

Seguitemi anche su instagram: @ste.balza

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