728 x 90

I sette peccati capitali dell’economia italiana

I sette peccati capitali dell’economia italiana

È necessaria una riforma strutturale e cominciare a recuperare una cifra che si avvicina ai 150 miliardi per uscire da questa stagione di incertezza

Perché l’economia italiana non riesce a ripartire? Secondo Carlo Cottarelli, la precarietà che ostacola la nostra ripresa economica non è legata a un destino che siamo costretti a subire. Deriva soprattutto da sette gravissimi errori che il sistema dell’economia italiana continua a commettere. Errori che descrive con un linguaggio semplice e chiaro nel suo ultimo libro “I sette peccati capitali dell’economia italiana”, Edizione Feltrinelli, 15,00 euro, disponibile anche presso “La Memoria del Mondo”, libreria editrice di Magenta.

“L’economia italiana è cresciuta poco negli ultimi vent’anni. Ha accelerato un po’ nel 2017, ma hanno accelerato anche tutti gli altri paesi. Se fosse una corsa ciclistica, sarebbe come rallegrarsi di andare più veloci senza accorgersi di avere iniziato un tratto in discesa. In realtà, anche in discesa il distacco dal gruppo sta aumentando”.

Perché l’economia italiana non riesce a recuperare? Secondo Carlo Cottarelli esistono alcuni ostacoli molto ingombranti. Sette sono i peccati capitali che bloccano il nostro Paese: l’evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario tra Nord e Sud, la difficoltà a convivere con l’euro.
Quali sono le cause di questi peccati? Davvero commettiamo più errori degli altri Paesi? Ma, soprattutto, ci sono segnali di miglioramento e speranza per il futuro?

Dopo un’esperienza decennale da dirigente del Fondo monetario internazionale, Cottarelli torna in Italia e risponde a queste domande con un linguaggio semplice ma rigoroso. A suo avviso è necessaria una riforma strutturale, perché il fenomeno è molto più esteso di quanto siamo abituati a pensare.

Un provvedimento capace di invertire la rotta, cominciando a recuperare una cifra che si avvicina ai 150 miliardi, aiuterebbe il Paese a uscire da questa stagione di incertezza. Questa dispersione di capitale si combina con la macchina ipertrofica della burocrazia e con una giustizia troppo lenta, che scoraggiano gli investitori stranieri e ostacolano la creazione di nuovi posti di lavoro.

Carlo Cottarelli (Cremona, 1954), laureato a Siena e alla London School of Economics, dopo aver lavorato in Banca d’Italia ed Eni, dal 1988 al 2017 è stato nel Fondo monetario internazionale.
È stato commissario straordinario per la revisione di spesa, nominato dal governo italiano, da ottobre del 2013 a novembre 2014. Oggi è direttore del nuovo Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano.

Ha scritto numerosi articoli e saggi accademici. Per Feltrinelli ha pubblicato La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare (2015) e Il macigno. Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene (2016) e I sette peccati capitali dell’economia italiana (2018).

Danilo Lenzo
ADMINISTRATOR
PROFILE

In evidenza

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Cancel reply

Ultimi Post

Top Autori

+ commentati

Video