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Un incontro fortunato in una giornata di pioggia

Un incontro fortunato in una giornata di pioggia

Il primo emozionante incontro con gli Urban Sketchers Milano

Erano ormai passati due mesi da quando avevo iniziato a girare con lo sketchbook e qualche matita. Abituata ad un lavoro da scrivania, girare con un quaderno e disegnare in piedi era un’impresa: neanche il tempo di pensare a come inquadrare qualcosa che il gruppo di amici con cui giravo si spostava e dovevo mollare tutto. Poi le matite e il quaderno che si davano il turno nel cadere per terra.

Una notte non riuscivo a dormire, presa dal tarlo che, come me, chissà quante persone se ne andavano in giro allo stesso modo. Avrei potuto confrontarmi con loro se le avessi trovate! Mi interessava inoltre la possibilità di dare un taglio sociale al mio lavoro.
Girovagando su google, da un sito ad un altro, mi imbattei in questo gruppo di disegnatori che era stato chiamato presso un’area terremotata d’Italia: i loro disegni avevano permesso una raccolta fondi per la popolazione. Si chiamavano “Urban Sketchers”, un movimento internazionale attivo da dieci anni.

Gli Urban Sketchers, diceva il testo, come me giravano con i loro quaderni da disegno, disegnavano ovunque, e organizzavano incontri in cui si disegnare liberamente tutti insieme. Era proprio quello che stavo cercando, un gruppo con la mia stessa passione che mi permettesse, tra l’altro, di risolvere la questione: come faccio in poco tempo, in condizioni anche avverse a disegnare qualcosa?

Cerco su facebook, e trovo il gruppo attivo a Milano: si trovavano ogni primo sabato del mese e io sarei tornata dalle mie vacanze giusto due giorni prima! Un’agitazione il primo incontro… pioveva e dovevamo praticamente disegnare all’aperto, sotto il porticato di una chiesa di Milano. Vado munita del mio kit e di un tattico k-way, con l’ansia del “sono in mezzo oltre che a tutta la gente che passa anche ad un gruppo di persone che saranno bravissime, argh!”.

Seduta per terra, contro una colonna, appoggiata al mio k-way, la mattina è passata nell’ansia. Per fortuna, dopo c’è stato il pranzo tutti insieme bene al coperto in un bar! Il mood del pranzo era disegnare, chiacchierare e, beh, ovviamente anche mangiare. Tutti hanno iniziato a disegnare sulle tovagliette del pranzo! Qualcuno, persino, usava il caffè come colore!

Lì ho capito in che tipo di gruppo mi trovassi: persone di tutte le età, dai 20 anni in su, diciamo fino ai 70. Chi con studi di arte pregressi, chi no. Tutti con passione e voglia di confronto. Stili disparati, così diversi uno dall’altro. A tavola gli sketchbook iniziano a girare tra un piatto e l’altro, tra domande e osservazioni, quaderni grandi, piccoli, alcuni da starci nel palmo di una mano. Quaderni da 2 euro o da 20. Fogli lisci, ruvidi, bianchi, colorati. Ogni tipo di strumento per disegnare. E agli stili corrispondevano un sacco di persone e personalità.

Sono tornata a casa felice, piena di volti e nuove idee e suggerimenti tra cui: col tuo tratto dovresti prediligere la bic. Se vuoi vedere qualche disegno seguimi su Instagram: ste.balza

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