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In libreria le “Piccole Fiabe per Grandi Guerrieri”

In libreria le “Piccole Fiabe per Grandi Guerrieri”

La storia del giovane Matteo Losa di Inveruno e della sua lotta contro il cancro

Il primo contatto con Matteo Losa è stato telefonico. Gli dovevo chiedere delle informazioni personali e carpirne lo spirito in vista della presentazione del suo libro “Piccole Fiabe per Grandi Guerrieri”, edito da Mondadori.

Mi ha subito colpito la sua voce squillante, la voglia di vivere, di esserci nonostante 11 operazioni e 38 mesi di chemioterapia. Il cancro è la bestia nera che si annida dentro il suo corpo dal 2006. Quell’anno la nazionale di calcio italiana vinceva per la terza volta il campionato del mondo e Matteo invece iniziava le sue battaglie contro la bestia.

Battaglie che non vince ma che al massimo gli consentono di sopravvivere. Giorno dopo giorno, circondato dagli affetti dei cari e degli amici di sempre come Riccardo e Paolo detto il Supremo. Una malattia bastarda che, ironia della sorte, è entrata nella sua vita l’anno dei mondiali per poi fargli appendere al chiodo le scarpe di calcio. Matteo da grande avrebbe voluto fare il calciatore professionista. Non ha potuto continuare. La bestia è cattiva.

Al telefono mi ha raccontato la sua storia, della compagna Francesca, al suo fianco sin dall’adolescenza nella gioia e nel dolore. Adesso convivono sotto lo stesso tetto in un appartamento di Inveruno, ad ovest della metropoli milanese. Una zona questa verde e pregiata, ricca di acque. Piena di vita.

Matteo non si arrende mai. Cade, a volte anche rovinosamente, ma si rialza sempre. La lotta con la bestia nera non è facile. Un giovane nella sua condizione ha solo due alternative: lasciarsi andare e fare il malato oppure provare a rincorrere la vita.

Lui ha lottato e continua a farlo. Ha deciso di dedicarsi alla scrittura a livello professionistico, ad approfondire anche la sua grande passione, quella delle fiabe. Ha collaborato con testate giornalistiche importanti. Ha avviato il progetto #fiabecontroilcancro ottenendo perfino l’attenzione e il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) diventando testimonial. Ha avviato un crowdfounding, una raccolta di fondi per pubblicare le sue poesie e poi è anche arrivata la Mondadori, con cui ha raggiunto un importante traguardo: la pubblicazione della raccolta “Piccole Fiabe per Grandi Guerrieri”.

Sono nove fiabe scritte in maniera egregia in cui non si parla mai della malattia. Lo scopo di Matteo è stato di dare a chiunque, attraverso la struttura della fiaba, uno strumento per esorcizzare il male, dare coraggio a se stesso, aiutare chi versa in uno stato di difficoltà per qualsiasi ragione invitandolo a tenere duro, affrontare il problema e ad andare avanti. Ad ogni fiaba è stata associata una specifica emozione, come la gioia, la tristezza, la rabbia o la paura. Da leggere assolutamente “Lo scoglio di Petra” e “Il criceto pettirosso”.

Oggi Matteo non è più operabile e le metastasi sono esplose nei suoi polmoni. In queste condizioni il tempo e la qualità delle relazioni sono importanti. Deve fare molte cose, andare avanti, non può perdersi nello stagno delle odierne miserie umane. E lui non si ferma mai. Va avanti come un treno con il supporto di amici e parenti gridando il motto #insiemesipuo, sorridendo e facendo il simbolo della vittoria con le dita.

Ho poi avuto il piacere di conoscerlo di persona e di presentare il suo libro a Legnano, nel locale “La polvere di Bacco”. Siamo entrati subito in sintonia. Bella serata e atmosfera magica come nelle migliori fiabe. È andata bene. Per qualche ora sono entrato con discrezione nella sua vita provando rispetto e affetto per un ragazzo di 35 anni che, nonostante tutto non si arrende mai.

È ancora oggi un solido punto di riferimento per tante persone. Mi piacerebbe che la sua grande vitalità fosse contagiosa, e per certi aspetti lo è. Ho provato insieme a lui emozioni positive. È stato un piacere conoscerlo.
L’augurio è di poter presentare i libri che Matteo continuerà a scrivere nei prossimi anni. Le sue fiabe sono immortali, un inno alla vita. Da leggere con il cuore e con la mente. La malattia come la guerra non si vince con la disperazione ma con la speranza. E niente infonde più speranza di una fiaba.

Danilo Lenzo
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