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Che cosa sarà mai essere incinta?

Che cosa sarà mai essere incinta?

A Robecco un successo l’esilarante e intelligente spettacolo di Corinna Grandi

Metti una sera a teatro a Robecco sul Naviglio a seguire uno spettacolo che ruota attorno al tema della maternità. Il titolo è eloquente: “Che sarà mai?”. È quello che si chiede l’attrice Corinna Grandi che lo scorso 9 febbraio ha portato sul palco in chiave ironica tutte le angosce che una donna potrebbe provare di fronte all’eventualità di diventare madre, di essere incinta senza neanche averlo programmato.

L’orologio biologico segna il passare inarrestabile del tempo e le persone, a partire da quelle più care, non si fanno i fatti propri. Si aspettano che prima che sia “troppo tardi” tu adempia allo scopo biologico di un organismo pluricellulare di sesso femminile: procreare. Ed è il ticchettio di un timer piazzato su un tavolo di scena a scandire il tempo, quello necessario per riflettere sulle diverse possibilità di scelta prima di controllare il risultato del test di gravidanza.

Non ha importanza se alla fine il responso sarà positivo o negativo. La protagonista sarà pronta ad affrontare ogni eventualità. Quello che conta è il suo monologo comico ma amaro, che tiene lo spettatore incollato alla sedia per 90 minuti aprendo uno squarcio in una società ipocrita, dove si parla tanto di famiglia, ma dove l’arrivo di un bambino è ancora troppo condizionato da rigidi preconcetti.

Grandi, dopo aver calcato il palco di Zelig, ha deciso di interpretare a teatro una giovane donna in attesa di ricevere la risposta alla domanda che può cambiarle la vita: “Sono incinta?”.
In modo esilarante, coinvolgente e intelligente racconta i tabù della maternità e non solo. Così ne parlano l’interprete e Carolina De la Calle Canova, regista dello spettacolo: “Parlare di fertilità, maternità, femminilità al giorno d’oggi è difficile. Non tanto perché si voglia rompere un archetipo narrato dai media o perché vi sia stato detto più del tutto, ma perché a nostro avviso rimane pur sempre un tabù con il quale andare piano.
Parlare della figura della mamma, della mamma oggi, è come parlare degli ebrei e non poter essere ironici, del maschilismo senza poter dare la colpa alle donne, dell’infanzia senza poter odiare per davvero il ricatto della tenerezza”.

Con questo spettacolo sulla maternità è stata aperta la stagione di spettacoli dal vivo TM2018 al CinemaTeatroAgorà di piazza XXI Luglio, che vedrà salire sul palco solo donne: il 13 aprile 2018 alle 21.00 sarà la volta di Jessica Leonello con “Nuovo Eden”, uno spettacolo sulle trasformazioni; l’11 maggio 2018 sempre alle 21.00, a Robecco ci sarà invece Vincenza Pastore con “Confessioni di una donna arbitro”, la storia di Federica che da grande voleva fare l’arbitro, affrontare una carriera da sempre maschile.
Per informazioni e costi del biglietto, visitare il sito web: www.cineteatroagora.it

Danilo Lenzo
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