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Il trend della Cultura, un mondo a due facce in Italia

Il trend della Cultura, un mondo a due facce in Italia

Visitiamo più i musei, leggiamo meno libri. I dati del ministero dei Beni Culturali e Istat mostrano un’Italia che vive la cultura in modo contraddittorio

Che anno è stato il 2017 per la cultura? Benissimo se guardiamo agli ingressi ai musei, a teatri e cinema e ai numeri del turismo, male per il numero di libri letti.

Musei e turismo, un anno record
Partiamo dai dati 2017 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: si parla di anno record per i musei con un 9% in più di visitatori e un 13% di incassi, e sorride anche il turismo (+7,8% arrivi e +7% spesa stranieri in Italia).
Quello appena conclusosi, in particolare per i musei, è stato un anno d’oro, come ha evidenziato il ministro Dario Franceschini: i dati definitivi 2017 segnano “un nuovo record”, in cui è stata “superata la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro”, con un incremento di 20 milioni. Il numero dei visitatori è in netta crescita: 5 milioni in più rispetto al 2016.

Piacciono anche le iniziative di promozione, tra tutte la “domenica al museo” che prevede l’ingresso gratuito a musei e luoghi della cultura la prima domenica di ogni mese. Dalla prima edizione del luglio 2014 sono stati circa 12 milioni i visitatori accolti dai musei statali, 3,5 milioni solo nello scorso anno. E anche la prima domenica gratuita del 2018 è stata registrata, sin dalle prime ore del mattino, una grande affluenza di visitatori nei musei e nei parchi archeologici statali: il preferito si conferma il Colosseo e il suo parco archeologico, che con 21.065 presenze lo scorso 7 gennaio ha staccato di molto le altre mete più attrattive: la Reggia di Caserta è seconda con 7.837 presenze, terza Pompei (7.799) e quarta la Galleria degli Uffizi (7.300).

Una conferma del buon andamento era già arrivata dal rapporto di Federculture in cui si evidenziava un ritorno alla spesa per la cultura: 68,4 miliardi nel 2016, l’1,7% in più sul 2015 e il 7% in tre anni, recuperando circa 4 miliardi dopo il crollo dei consumi del 2013. “Gli italiani tornano anche a teatro, +2%, al cinema, +5% e visitano di più musei, mostre, +4% e siti archeologici (+5,4%) – ha segnalato Federculture in una nota – Anche il turismo vola: nel 2016 gli esercizi ricettivi hanno registrato il massimo storico di arrivi, 116,9 milioni e di presenze 403 milioni. Il settore va bene anche nei primi sette mesi del 2017: arrivi e presenze crescono di oltre il 4%”.

Lettura in calo, ma ai giovani piace, così pure le biblioteche
Ma ci sono anche le dolenti note, la prima delle quali riguarda la lettura. In Italia è ancora abitudine di pochi: “Solo il 40,5% degli italiani legge almeno un libro l’anno e appena l’8,3% lo fa in formato e-book”, ha constatato Federculture. Si tratta di un dato in calo costante da diversi anni: i lettori erano il 46,8% nel 2010. “E, inoltre, dati alla mano, si può parlare per alcune fasce di popolazione di ‘esclusione culturale’. Gli italiani che in un anno non svolgono alcuna attività di tipo culturale sono il 37,4%, ma questa percentuale nelle famiglie a basso reddito raggiunge e supera il 50%”.

La conferma viene dai dati Istat, che conferma il calo dei lettori, passati dal 42% della popolazione di 6 anni e più del 2015 al 40,5% nel 2016. Tradotto in altre cifre, sono circa 23 milioni i concittadini che dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali.
Sono i giovani tra gli 11 e i 14 anni (51,1%) i lettori più assidui rispetto a tutte le altre classi di età.

Ma se i lettori calano, conservano il loro fascino le biblioteche: sempre secondo l’Istat, più di 8 milioni di italiani frequentano le biblioteche, il 15,1% delle persone con più di 6 anni. L’aumento (dati 2015) c’è stato in tutte le fasce d’età rispetto al 2006, con una crescita particolare tra i 20 e i 24 anni. I più attratti dalla biblioteca sono i giovani e i giovanissimi: infatti, i maggiori frequentatori hanno un età variabile tra 6 e 24 anni, con un picco tra gli 11-14 anni che si attesa sul 41,5% di frequentatori. L’incremento più forte si registra tra i 20-24enni.

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