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Cogliere il mondo un disegno alla volta

Cogliere il mondo un disegno alla volta

Ogni viaggio ha una destinazione segreta della quale il viaggiatore è inconsapevole

 

Agli inizi dell’estate 2017 ho ricevuto in dono il mio primo sketchbook: un piccolo quaderno con annessa una penna. È stato l’inizio di un’avventura: da quel momento non c’è un giorno in cui io esca di casa senza della “carta” e qualcosa per disegnarci e scriverci su. Volevo viaggiare, scoprire “cose”, incontrare persone e poter incidere ricordi.

Cos’è esattamente uno sketchbook e cosa significa essere uno sketcher? Dico quello che significa per me: fare “sketch” significa provare a cogliere un istante, che sia un paesaggio, una persona oppure un pensiero. Ho iniziato a “sketchare” perché stavo cercando un modo per cogliere il mondo e in un certo qual modo rapportarmi con esso senza il filtro della fotografia. Allo stesso modo volevo disegnare senza “costruirmi soggetti” all’interno delle comode mura di casa.

Per questo, le matite e le penne sono diventate mie compagne di viaggio: si può disegnare in una pausa di due ore, di 20 minuti, di 5. Su una corsa in treno oppure anche camminando! Si può disegnare soli, o con un gruppo di amici. È sempre una sfida, una sperimentazione, in cui l’importante più del risultato è il percorso.

Sono di Magenta, laureata in filosofia, da sempre mi appassiona lavorare con bambini e ragazzi. Altro grande interesse è appunto il disegno. Attualmente sperimento lo sketching e l’urban sketching. Sul portale dell’Associazione culturale E.comunità (www.ecomunita.it) periodicamente post dopo post racconterò questo percorso personale, chissà mai che ci si ritrovi compagni di viaggio.

Ed ecco la prima tappa, il cammino di Santiago
Come iniziare un cammino se non da quello che è riconosciuto come “il cammino” per eccellenza?
Eccomi allora proprio su questa famosa strada, quella per Santiago. In questo viaggio sentivo tanti stimoli e la difficoltà di raccoglierli insieme. I due disegni pubblicati di fianco parlano di questo: sono tratti realizzati camminando per le strade tra la montagna e la collina, dopo O Cebreiro.

Ad un certo punto ci fermiamo da un certo Simon: è un giovane australiano che, innamoratosi del cammino, ha deciso di stabilirsi in una stalla e adibirla a sua abitazione. Lui accoglie il pellegrino: arrivi stanco e trovi ogni genere di frutta, diverse varietà di latte e tè. Ti siedi su dei divani impolverati, all’aperto, sei circondato da chitarre, dipinti di ogni sorta, piante, origami, scarpe e oggetti non meglio definiti, o di uso comune che diventano parti dell’arredo. Un gatto ti fa le fusa. Intanto cerchi di capire dove questa accogliente persona dorme e come fa per vivere. Scopri che dorme “nella posizione migliore per vedere l’alba”, e che vive delle offerte dei viaggiatori: il suo sguardo è felice.

Oltre a tanti libri, ci sono delle rocce con frasi e disegni di buon auspicio lasciate dai passanti. Tra le varie trovo e trascrivo nel mezzo del mio disegno: “Ogni viaggio ha una destinazione segreta della quale il viaggiatore è inconsapevole”.

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