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Italia ricca di piccoli borghi: il futuro nel turismo 4.0

Italia ricca di piccoli borghi: il futuro nel turismo 4.0

Il turismo e la tecnologia diventeranno sempre più interconnessi. Il 72% dei comuni italiani ha meno di 5 mila abitanti.

Il Ministero dei beni delle Attività culturali e del turismo ha dedicato il 2017 ai Borghi. Una scelta che ha messo in luce un aspetto del Paese su cui vale la pena di riflettere. In Italia, su un totale di circa 8 mila comuni, 5868 sono di sotto dei 5 mila abitanti, cioè il 72%. Inoltre, ogni comune ha al suo interno frazioni o borghi antichi e di questi se ne calcolano circa 20 mila. Numeri che fanno impressione se si considera che nei centri con meno di 5 mila abitanti vivono oltre 10 milioni di persone, ci sono il 30% della ricettività e l’eccellenza dei prodotti tipici: il 94% ha il riconoscimento di almeno un prodotto DOP.

Questi dati ci raccontano di un’Italia costituita da una gran quantità di comunità piccole e diffuse dalle Alpi alla Sicilia, entro le quali è custodita gran parte della ricchezza del nostro paese: i paesaggi, le colture, le architetture, l’arte, lo stile di vita che sono la nostra materia prima, unica al mondo. Ma di queste realtà piccole e piccolissime sappiamo che spesso si trovano a fatica sulle carte geografiche e ci si arriva attraverso strade a volte dissestate, che molte sono disabitate e i beni rimasti incustoditi sono esposti al degrado.

Sappiamo dai dati che accanto a frazioni spopolate, ci sono borghi ove si resiste in pochi anche senza i servizi più elementari, pur di restare dove sono le proprie radici. L’attaccamento e il senso di appartenenza sono forti, ma le difficoltà sono moltissime e mettono a dura prova chi rimane, l’economia non gira, i fondi ai comuni sono ridotti al minimo i servizi mancano.

Il panorama può sembrare desolante, ma c’e qualcosa di nuovo nell’aria: assistiamo a rivolgimenti epocali che avranno ricadute inimmaginabili sul nostro avvenire. La pervasività di internet, la globalizzazione, il futuro che diventa eterno presente, il restringimento dello spazio e la compressione del tempo, l’emergenza ambientale stanno modificando il nostro modo di vivere e il nostro sguardo sul futuro, quasi senza accorgerci stiamo reagendo al cambiamento in atto acquisendo nuovi valori e nuove prospettive.

Va crescendo in ogni settore economico e soprattutto nei servizi l’economia della condivisione, o sharing economy, resa possibile dalle enormi opportunità della rete dove infinite comunità virtuali condividono scambiano di tutto: beni materiali, dalle auto col carsharing al divano di casa col couchsurfing, a beni immateriali quali idee, formazione, informazioni su ogni evento culturale e località turistica, confrontano recensioni per ogni struttura ricettiva e ristorante dal più famoso al più isolato.

Così anche il turismo cambia, secondo Google, ogni viaggiatore visita mediamente 22 siti web prima di prenotare una vacanza e il 70% utilizza internet tramite i vari device a disposizione per prenotare aereo, hotel, eventi. Ebbene questo nuovo e più consapevole modo di scegliere può diventare una grande occasione per i piccoli borghi che vorranno rimettersi in gioco. I nostri paesi hanno da offrire tutto quello che il nuovo turismo anche internazionale richiede: emozioni, esperienze, sostenibilità, mobilità lenta, tipicità, local, arte, cultura, paesaggi e tradizioni.

Come andare incontro alla domanda? Il turismo e la tecnologia diventeranno sempre più interconnessi, Oggi solo alcune realtà offrono servizi tecnologici avanzati ed è qui che bisogna investire in competenza e tecnologia: ci sarà bisogno di operatori in grado di interpretare i big data per conoscere le preferenze dei potenziali clienti e per confezionare prodotti in tempo reale.

Il nuovo turista vuole fare esperienza, vuole vivere. Occorre dargli la possibilità di entrare in mondi nuovi che vuole scoprire vivendoli. Una possibile risposta può darla la realtà aumentata che modificherà i processi di acquisto e potrebbe offrire possibilità impensabili nel corso dell’esperienza turistica, soprattutto nella fruizione dei beni culturali.

Internet mette a disposizione di tutti la possibilità di comunicare in modo diretto e sempre più mirato con i possibili fruitori in uno scambio quasi ad personam per proporre un’offerta personalizzata e sempre più rispondente ai bisogni del nuovo turista 4.0. Il futuro bussa, bisognerà aprire le porta.

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