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Lo schizzo urbano diventa arte da Seattle a Magenta

Lo schizzo urbano diventa arte da Seattle a Magenta

L’esperienza degli Urban Sketchers, in espansione nel mondo, spiegata dalla sketcher magentina Stefania Balzarotti

Il disegno è una forma d’arte, ma può fornire un’occasione di incontro, di studio della realtà, di apertura al mondo. In un contesto attuale in cui l’immagine passa sempre più spesso da uno smartphone, allo scatto, pensare a disegnare quanto si ha davanti sembra un’idea relegata al passato remoto. Ma non è così: sono sempre più numerose le persone che si dilettano a disegnare dal vero per imprimere su un foglio e nella propria mente un luogo, una situazione. Proprio per dare forma a un’espressione totalmente libera è nato proprio dieci anni fa Urban Sketchers. È un movimento ideato da un illustratore statunitense, di origini spagnole, Gabriel “Gabi” Campanario. Molto conosciuto a Seattle, dove vive e lavora per il Seattle Times, l’artista ha fondato un gruppo spontaneo su Flickr dopo aver notato diverse persone disegnare dal vero, prendendo spunto dalla vita quotidiana. Quel gruppo oggi conta più di 10 mila utenti e quasi 250 mila disegni pubblicati. Lo sviluppo costante degli aderenti testimonia che di voglia di disegnare ce n’è davvero molta.

Rinasce il disegno
E così è rinato – ma non è mai morto – il disegno, che fino al Seicento veniva definito il fondamento stesso dell’arte. Ben prima di Campanario, ci sono stati artisti illustri che teorizzarono sul disegno. Uno, Giorgio Vasari, storico dell’arte, disegnatore e lui stesso collezionista, nel suo Libro de’ Disegni collezionò quasi duemila, tra schizzi e disegni di artisti diversi, nella prima metà del Cinquecento. Di geni assoluti dell’arte del disegno ve ne sono stati tanti: Leonardo da Vinci amava disegnare, raccogliendo spunti preziosi anche per il mondo scientifico; ma sono davvero tantissimi gli artisti di ogni tempo, celebrati e ricordati per i capolavori che hanno lasciato e che sul disegno hanno posto il fondamento della loro arte e identità.

Urban Sketchers nel mondo, in Italia, a Milano…
Tutto questo si ritrova nei disegni degli Urban Sketchers nel mondo: un movimento che in Facebook raccoglie 96 mila adesioni e il cui profilo Instagram conta 136 mila follower. Diverse amministrazioni cittadine appoggiano eventi dedicati allo “schizzo urbano” e ci sono anche sponsor privati, primo tra tutti Moleskine, l’azienda ideatrice del più famoso taccuino oggi circolante. L’ultimo raduno internazionale ufficiale degli Urban Sketchers, a Chicago, ha raccolto 570 persone provenienti da 34 Paesi. Il prossimo raduno, il nono, si terrà a Porto (18-21 luglio 2018). Si contano eventi in tutto il mondo e anche in Italia non mancano: il più recente è stato settimana scorsa, in occasione del Festival delle Metropoli, a Milano, evento di narrazione urbana itinerante.

Stefania Balzarotti

…e a Magenta: l’esperienza di una giovane artista
Tra i “disegnatori urbani” presenti all’iniziativa meneghina c’era anche Stefania Balzarotti, giovane autodidatta magentina che nell’ultimo Inverart, la rassegna artistica di Inveruno, ha conquistato con un proprio disegno la copertina della presentazione del programma. A proposito di quel disegno racconta la sua genesi: «Nel gruppo milanese (che raduna 400 membri sul gruppo Facebook) è nato l’interesse per l’aspetto musicale ovvero partecipare a eventi musicali e studiare il movimento e imprimerlo su un foglio, rimanendo fedeli al vero, come richiede il manifesto degli Urban Sketchers. Nell’occasione ho preso parte, con altri due sketcher, a un evento di danza libera: io ho scelto di mantenere un unico foglio per tre ore consecutive, girandolo verticalmente e orizzontalmente più volte per creare affollamento e la compresenza temporale di movimenti molto differenti (in quanto liberi) tra loro. Il cambiamento continuo del colore, grazie all’uso della bic multicolor, mi ha permesso di esaltare il dinamismo della scena che mi si parava davanti, raccogliendo in qualche modo anche le emozioni».

L’adesione a Inverart è nata proprio in occasione di una sessione di disegno, dove ha attirato l’attenzione di Francesco Oppi, ideatore e tra i fondatori della rassegna artistica inverunese, orientata particolarmente ai giovani artisti. «È rimasto piacevolmente colpito dal fatto che trascorressi il sabato sera disegnando». Così, da uno schizzo su una tovaglietta è nata l’occasione di un incontro artistico. Ma la stessa tovaglietta o un tovagliolino spesso diventano tele improvvisate per i lavori dei “disegnatori urbani”. «Disegnare su un foglietto improvvisato è un po’ la raffigurazione concreta del significato stesso del movimento Urban Sketchers: la creazione del presupposto per un incontro e il fornire testimonianza di vivere autentici momenti di vita quotidiana. Disegnare, per me, significa far parte del mondo, di ciò che accade».

Festival Metropoli S. Carlo al Lazzaretto

La passione della disegnatrice magentina nasce fin da piccola; pur senza avere alle spalle studi specifici, la alimenta negli anni, riprendendola con convinzione dopo l’università, con un approfondimento specifico al Naba – Nuova Accademia di Belle Arti a Milano, seguita dall’artista multimediale Zuzanna Niespor. Da questo corso e dall’incontro con la docente si rafforza lo stimolo per il disegno dal vero, l’incontro e successivamente l’adesione al movimento milanese degli Urban Sketchers lo scorso settembre. L’uso della tecnica della Bic, specie multicolor, ha permesso di affinare e dare espressione al suo estro.
E tra i grandi artisti del passato ha guardato con interesse e ammirazione a Leonardo da Vinci «specie per la sua padronanza nel tratteggio» e a Kandinsky: «anche lui amava disegnare su taccuini; di lui mi ha colpito l’aspetto riguardante il movimento, il suo ritrarre anche divagando verso l’astratto, cogliendo i soggetti anche in modo capovolto. È stato davvero un motivo ispiratore non solo per ritrarre lo spazio, ma anche per imprimere in qualche modo il tempo».

Dall’esperienza dei cammini d’Italia alla nascita degli Sketcher a Magenta
L’esempio di Stefania Balzarotti illustra quanto sia forte la passione per ritrovarsi a disegnare. Una passione ormai virale: tanto che a volte si organizzano sketchcrawl, ovvero performance in tempo reale in vari punti nel mondo durante i quali gli artisti disegnano e postano su Instagram, condividendo immagini e video.
Da qui all’idea di creare un evento personale e condiviso c’è già: «Vorrei cercare di coinvolgere diversi sketcher e lavorare sui diversi Cammini d’Italia per organizzare momenti e seguire tappe, in modo da riprendere il luogo che si percorre – spiega l’artista magentina – Così sarà possibile trovare una propria chiave di lettura al paesaggio, entrando in sintonia dei luoghi e approfondendo il tema del viaggio come occasione di conoscenza della storia e di condivisione del cammino». I primi riscontri dell’idea sono stati positivi e lusinghieri, di artisti dilettanti di ogni età, attratti dalla voglia di destreggiarsi con matita, penna, pennelli.

Al Jazz MI

Ma c’è un’altra idea che Stefania Balzarotti vorrebbe trasformare in realtà: creare un gruppo sketcher a Magenta e dintorni. «Ho riscontrato in città e nel territorio circostante molte persone desiderose di disegnare insieme, lasciando più libera interpretazione a ricordi e sensazioni rispetto agli “Urban” veri e propri, senza porre il vincolo della fedeltà del vero, cui voglio comunque attenermi personalmente».

Il Manifesto degli Urban Sketchers

1. Disegniamo sul posto, all’aperto o al chiuso, catturando ciò che vediamo con la diretta osservazione

2. I nostri disegni raccontano la storia di ciò che ci circonda, dei luoghi in cui viviamo e di quelli dove viaggiamo

3. I nostri disegni sono una registrazione del tempo e dello spazio

4. Siamo fedeli alle scene che osserviamo

5. Utilizziamo ogni genere di strumento e preserviamo il nostro stile individuale

6. Ci sosteniamo a vicenda e disegniamo insieme

7. Condividiamo i nostri disegni online

8. Mostriamo il mondo, un disegno alla volta

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