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L’auto del futuro sarà sempre più ecologica

L’auto del futuro sarà sempre più ecologica

In aumento i veicoli elettrici o a gpl, gnl, biocarburanti e idrogeno. Le previsioni evidenziano una crescita sempre più consistente

“Piccoli” carburanti alternativi crescono. Gpl, Gnl e Gnc, biocarburanti e persino l’idrogeno: la SEN, acronimo di “Strategia energetica nazionale” ha tra gli obiettivi dichiarati l’aumento dei punti vendita di Gnl e Gnc. Non solo: anche per i veicoli elettrici è stata pianificata un’espansione significativa dei punti di ricarica per veicoli elettrici nelle stazioni di servizio e nelle aree di servizio autostradali; allo stesso tempo si lavora alla chiusura delle “pompe obsolete”.

Durante Oil&Nonoil, fiera dedicata ai carburanti e ai servizi per gli automobilisti in scena a Verona, è stato segnalato che l’offerta di gas naturale liquefatto (Gnl), in funzione di carburante quest’anno, sarà doppia rispetto al 2016, “arrivando a oltre 15.000 tonnellate tra Gnl e Gnc grazie a un parco circolante di oltre 400 mezzi pesanti immatricolati a Gnl e circa 100 dual fuel – Gnl e diesel”.

Nella stessa occasione è stata evidenziata la stima espressa nel Quadro Strategico Nazionale, secondo cui la domanda complessiva di gas naturale liquefatto nei trasporti pesanti potrà raggiungere, nel 2030, 2,5 milioni di tonnellate/anno grazie a una rete di distribuzione alimentata da 800 stazioni di servizio. “Un network sufficiente per garantire il rifornimento di una flotta di 30 mila veicoli pesanti. E al 2040 si prevede che il numero di stazioni per il metano saranno più di 4.000, con un parco circolante che si attesterà intorno a 10 milioni”.

Auto elettrica, opportunità e limiti attuali
Un altro versante interessante per le sue finalità ecosostenibili è costituito dalla mobilità elettrica. La sua diffusione, per diversi motivi, è ancora molto limitata a livello globale, dove si conta solo lo 0,24% del parco auto e l’1,1% delle nuove immatricolazioni. Tuttavia sono anche diverse le analisi di mercato che prevedono un suo sostanziale sviluppo. Ci sono Paesi, in primis la Cina, che si sono impegnati nella diffusione delle auto elettriche, contando già una discreta diffusione, ma anche in Europa la Norvegia, l’Olanda e anche la Germania sono fortemente indirizzate a incentivarla.
“Perché il progetto della mobilità elettrica si diffonda pienamente in Italia è richiesto un quadro normativo e incentivante integrato e omogeneo in grado di sostenere la diffusione dei veicoli elettrici”, è stato il leitmotiv degli operatori presenti alla fiera veronese.

L’escalation del biometano…
Un altro versante promettente è quello dei biocarburanti, primo dei quali il biometano, su cui l’Italia gioca un ruolo di primo piano contando su un parco superiore ai 1500 impianti a biogas e su una capacità annuale di 2,4 miliardi di metri cubi, equivalenti all’autonomia di due milioni di automobili.

A evidenziarlo è il CIB, Consorzio Italiano Biogas, che prevede un autentico boom per questo prodotto derivato dal biogas, generato dalla digestione anaerobica di biomasse o in un digestore o in discarica, in seguito alla decomposizione dei rifiuti. Segnala, infatti, che, “raggiungendo la massima potenzialità obiettivo che potrebbe concretizzarsi entro il 2030, l’Italia potrebbe garantirsi 8,5 miliardi di metri cubi di questo importante biocombustibile, che sarebbe corrispondente a quasi il 15% del fabbisogno nazionale annuo di gas naturale”.
Lo stesso Consorzio fa capire bene quanto sia un’opzione pulita contare su un veicolo a biometano, che ha un impatto in termini di emissioni paragonabile a un veicolo elettrico la cui energia sia alimentata da una delle fonti più pulite come l’eolico, ovvero 5 g C02eq/Km. Impatti che corrispondono al 97% in meno di un analogo veicolo alimentato a benzina”.

… e la prospettiva dell’idrogeno
Infine, va considerato l’idrogeno come opzione “pulita”. L’elemento più diffuso dell’universo sarebbe il carburante per eccellenza in una strategia mirata alle emissioni zero. A patto, però, che la sua produzione avvenga grazie a fonti rinnovabili, mentre ora viene generato prevalentemente dai combustibili fossili.
Inoltre, l’idrogeno sconta oggi una rete di distribuzione ancora molto limitata. La ricerca però prosegue e l’interesse delle case di automobili e camion è forte: alcune di esse ha già in listino un modello alimentato a idrogeno.

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