728 x 90

Preghiera, meditazione e il grande potere del silenzio

Preghiera, meditazione e il grande potere del silenzio

A Milano si alza una Tenda del Silenzio, per condividere insieme uno spazio di riflessione. Per imparare che il silenzio è utile e benefico

Silenzio. Quante parole sono state dette su un termine che invece fa dell’assenza di suoni, voci la ragione stessa della sua esistenza e valore? Un valore tanto riconosciuto che a Milano, alle Colonne di San Lorenzo isseranno la Tenda del Silenzio, domenica 17 e lunedì 18 settembre 2017, dedicata alla preghiera e alla meditazione, un angolo per pregare o meditare su «Il silenzio che unisce quando le parole dividono: abbattere i muri dell’indifferenza», tema di quest’anno proposto a credenti, non credenti e credenti in altre fedi secondo lo “Spirito di Assisi”. La Tenda del Silenzio è un’iniziativa organizzata dalla Comunità Ecclesiale di Sant’Angelo insieme al Forum delle Religioni di Milano e altre istituzioni cittadine, con il Patrocinio del Comune di Milano.

Silenzio benefico e rumore assordante
Sono tanti i motivi per fare silenzio e farlo insieme, condividendo uno spazio comune e la possibilità di ritrovarsi a riflettere. Di silenzio c’è bisogno, in un mondo eccessivamente rumoroso. Segnala l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che i frastuoni che derivano dal traffico cittadino costituiscono, dopo l’inquinamento atmosferico, il problema ambientale più rilevante in Europa. L’eccesso di decibel mette a repentaglio la salute di circa 30 milioni di abitanti europei.
Per questo è bene fare silenzio, quello positivo, rigenerante, benefico. C’è chi ne ha fatto una ragione di vita, creando nella propria casa un luogo dove fare silenzio: lo ha fatto Catherine de Hueck-Doherty, scrivendo un libro “Pustinia” (Jaca Book) diventato un riferimento per molti. Una di queste, Antonella Lumini, divide la sua giornata tra l’impegno lavorativo presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la pratica meditativa e di preghiera silenziosa. Un’esperienza raccolta da Paolo Rodari, giornalista de La Repubblica, e messa nero su bianco in un libro dal titolo esplicito: “La custode del silenzio” (Einaudi).

Ci sono anche occasioni per trovare il silenzio in proposte ad hoc: proprio da poco si è conclusa in provincia di Perugia, la Scuola estiva di Pedagogia del Silenzio presso il Convento dei Padri Barnabiti, nello splendido scenario delle colline umbre, organizzata dalla Accademia del Silenzio. Tale Scuola, raccontano nel sito web gli stessi organizzatori, “offre un percorso formativo per esperti in educazione alla cultura e alle pratiche del silenzio”.
Ci sono poi molti eremi in Italia e non solo che offrono accoglienza a chi vuole fare pratica di silenzio.

Silenzio e spiritualità
Di silenzio ne hanno rilevato l’importanza studiosi, scienziati, intellettuali. Il Papa emerito Benedetto XVI, in una prefazione di un libro del cardinale Sarah, segnalava: «Da quando, negli anni Cinquanta, lessi per la prima volta le Lettere di che sant’Ignazio di Antiochia, mi è rimasto particolarmente impresso un passo della sua Lettera agli Efesini: “E’ meglio rimanere in silenzio ed essere, che dire e non essere”…». È una parola cruciale per ebrei, cristiani, musulmani, oltre che per altre pratiche spirituali. Per esempio per gli hindu: nel loro testo sacro Bhagavadgita, si segnala un passo in cui il Dio supremo, nella forma di Krishna racconta di sé di essere “il silenzio delle segrete cose”. Il silenzio, per gli hindu, è la dimensione stessa dell’assoluto.

Il Dalai Lama, tra i 18 Principi per il nuovo millennio, afferma: “Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta”. Nel libro “Ritorno al silenzio” di Dainin Katagiri, primo abate del Minnesota Zen Meditation Center scrive: “Visto in termini universali, con l’occhio del Buddha, il silenzio non è altro che «essere come si è», ciò che semplicemente è com’è. È qualcosa di molto semplice. L’insegnamento del Buddha ne parla sempre”.

Silenzio in parole, musica e in un film
E poi quanti aforismi si sprecano su questo termine. Ne citiamo uno, per tutti, di Gandhi: “In un atteggiamento di silenzio l’anima trova il percorso in una luce più chiara, e ciò che è sfuggente e ingannevole si risolve in un cristallo di chiarezza.” In un musica il silenzio ricorre e diventa protagonista: il musicista John Cage gli dedicò 4’33”, ovvero una composizione in tre movimenti della durata appunto di quattro minuti e trentatre secondi in cui ai musicisti viene richiesto esplicitamente di non suonare per tutta la durata del brano.

Paul Simon e Art Garfunkel, meglio noti come Simon&Garfunkel composero una delle canzoni più note della musica contemporanea “The Sound of Silence”. E, infine, sempre in tema vogliamo ricordare “La musica del silenzio”, film che esce nelle sale in questi giorni e che ripercorre la storia del cantante cieco Andrea Bocelli. Un film che potrà essere “visto” da chi non vede e sentito anche da chi non sente: gli spettatori sordi potranno beneficiare dell’aiuto della sottotitolazione facilitata mentre i non udenti dell’audiodescrizione, entrambi scaricabili da una app.

In evidenza

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Cancel reply

Ultimi Post

Top Autori

+ commentati

Video