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La storia di Letizia Forever, tra Palermo e Milano

La storia di Letizia Forever, tra Palermo e Milano

È una donna sgrammaticata, esilarante, poetica, semplice e molto complicata che a Robecco sul Naviglio ha raccontato la propria esistenza

Questa è la storia drammatica di un essere umano nato il 6 gennaio del 1963, in una giornata rovente e subito accolto con una festa che ancora oggi ricordano nel suo rione di Palermo.

È una persona semplice ma capace di ragionamenti complessi che sin dai primi anni di vita deve fare i conti con solitudine, incomunicabilità, rigidi schemi sociali, stereotipi che le appiccicano addosso.

Sogna un mondo migliore, una vita serena prendendo spunto da “Tv Sorrisi e Canzoni”, quella che diventerà la sua personalissima guida per sapere come deve comportarsi.

Questa persona ha un padre magnifico che le vuole bene. Non è la stessa cosa per la madre che invece la odia perché a suo avviso le ha rubato tutto l’amore del marito. È lei a diventare la sua principale nemica.

Il padre viene a mancare per un incidente sul lavoro e non potrà più raccontarle la favola di Biancaneve. Quando lo vede dentro il feretro, allora pensa di capovolgere questa favola, di svegliarlo con un bacio, poi un altro e poi un altro ancora ma non succede nulla. Allora si avventa sull’amato cadavere e lo bacia fine a essere strappata via dalla madre furibonda.

Nonostante tutto, cresce nel rione fino all’età di 16 anni, quando era usanza uscire solo la domenica mattina per andare a messa e soprattutto per trovare l’altra metà e mettere su famiglia. Una cerimonia arcaica che avveniva nel salire la scalinata, detta dell’amore, in cui attraverso sguardi discreti e molto veloci bisognava individuare e scegliere l’anima gemella. L’impresa riesce e l’essere umano di questa storia, dopo una serie di ostacoli, si ritrova a Milano.

 

A raccontare queste vicende è Letizia, con uno spettacolo teatrale che si è svolto nei giorni scorsi al CineTeatroAgorà di Robecco sul Naviglio, un paesino del milanese che si sviluppa lungo il Naviglio Grande. Lei è nata dalla penna di Rosario Palazzolo ed è interpretata magistralmente dall’attore barbuto e possente Salvatore Nocera, seduto su una sedia di legno per 90 minuti.

A Milano alla protagonista succede qualcosa di terribile che cambia radicalmente la sua vita, che la allontana dai due amati figli, Graziella e Michelino. I suoi “Fabulosi Anni Ottanta”, quelli del periodo migliore della sua esistenza sono terminati per sempre.

Adesso è in una struttura sottoposta a un rigido sistema di controllo, dove grazie al consiglio del figlio, degli scienziati la stanno sottoponendo a una speciale “cura musicale”, perché la musica è la sua grande passione. Conosce ogni cosa dei cantanti italiani degli Anni Ottanta.

La musica l’aiuta a ricordare, a raccontare la sua storia, a liberare il suo inconscio. L’obiettivo è di farla aprire completamente, scioglierle la lingua in modo che riesca anche a svelare che cosa è successo a Milano, dove la protagonista ha pensato anche al suicidio. Non è facile, però, farla finita in una casa di via Ortica 12 che si affaccia su altre case che si affacciano su altre case. Il rischio è di buttarsi dalla finestra e finire nella casa di fronte e disturbare. Nel suo appartamento non esiste un chiodo o una trave in cui fissare o appendere la corda per impiccarsi. Che cosa è successo a Milano?

Lo spettacolo “Letizia Forever” continua con ritmi emozionali sempre più alti e a un certo punto, come vuole l’autore, un dubbio si insinua nella mente degli spettatori, cui la protagonista all’improvviso si rivolge in maniera diretta. Lei è veramente una persona semplice e ignorante? È controllata o controlla? Conducono altri la sua vita o la conduce lei? È il marito o la moglie, oppure entrambi?

È bellissima nel corso della storia la metafora del conducente di tram, il lavoro del marito distante e taciturno. Lui guida la vita guardando avanti e dietro stanno i passeggeri, moglie e figli, immobili e zitti perché “non si deve parlare al conducente”. Lo stesso comportamento che l’uomo assume tra le quattro mura di casa, dove Letizia trascorrere le giornate solo a prendersi cura della prole. Lo stesso comportamento del conducente è quello di chi oggi guida un’azienda o il Paese.

Succede qualcosa di terribile a Milano. E alla fine tornano i dubbi. Chi è veramente l’essere umano che racconta la sua storia. Chi siamo noi? Gli schemi si rompono, saltano via e tutto diventa più indefinito, difficile da capire. Il sistema va in tilt.

Spettacolo: Letizia Forever. Testo e regia Rosario Palazzolo con Salvatore Nocera e con le voci di Giada Biondo, Floriana Cane, Chiara Italiano, Rosario Palazzolo, Chiara Pulizzotto, Giorgio Salamone. Scene Luca Mannino. Luci Toni Troia. Assistente alla regia Irene Nocera. Una coproduzione Teatrino Controverso/T22/Acti Teatri Indipendenti. Distribuzione Stefano Mascagni. Spettacolo vincitore della Biennale Marte Live 2014. Premio Festival Teatri di Vetro 2014.

Danilo Lenzo
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