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Delegazione nel Centro Italia per i terremotati

Delegazione nel Centro Italia per i terremotati

Continua la campagna di solidarietà promossa da circa 26 Comuni del Sud Ovest Milanese. Una delegazione è stata nelle Marche e nel Lazio per verificare la situazione e raccogliere richieste

A metà del mese di marzo, ho fatto parte del gruppo di amministratori del Magentino – Abbiatense che si è recato nelle zone colpite dal terremoto per incontrare il sindaco di Accumoli, uno dei comuni più colpiti, e condividere con lui un intervento di ricostruzione da sostenere insieme.

Oltre a me, hanno fatto parte della delegazione Gabriella Raimondo, sindaco di Zelo Surrigone, Giovanni Pioltini e Salvatore Rampinelli, sindaco e assessore di Albairate, Giovanni Bertolazzi, assessore di Motta Visconti, Pier Attilio Superti e Rinaldo Redaelli, segretario e vicesegretario di Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Federica Bolciaghi, giornalista di Settegiorni.

Il primo impatto, con la realtà del terremoto, lo abbiamo avuto al momento del nostro arrivo nell’albergo di San Benedetto del Tronto, quando si è capito che le numerose persone, incrociate all’ingresso della struttura, non erano semplici ospiti, ma le stesse vittime del terremoto, in maggioranza famiglie con bambini e anziani, in attesa di cenare.

Anche il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, è ospite della struttura insieme alla sua famiglia. Nel corso della cena, è stato lo stesso sindaco a raccontarci meglio quanto successo al suo Comune, epicentro del sisma del 24 agosto e colpito più duramente dalla scossa del 30 ottobre.

Da allora, quasi tutta la popolazione di Accumoli e delle frazioni, poco meno di 700 persone, vive in diverse strutture della costa adriatica, ad un’ora di viaggio dal loro paese.
Condividere lo stesso albergo, ci ha dato la possibilità di parlare con alcune persone e capire quanto sia pesante per loro vivere in una struttura che, nonostante l’ospitalità e la cordialità del personale, non è la propria casa.

È stato invece piacevole, il mattino seguente, trovare i bambini che si preparavano ad andare a scuola, la mamma che aiutava il figlio a finire i compiti non fatti sul tavolo accanto al nostro, assistere a qualche discussione tra gli ospiti, segno che comunque la vita deve andare avanti. Siamo quindi partiti in direzione Accumoli, dove avevamo appuntamento col sindaco.

Lungo il percorso, che segue la via Salaria, l’antica via che univa la costa adriatica con Roma, più ci si avvicinava alle zone più colpite dal terremoto più si iniziavano a vedere i segni di quanto era successo: prima solo un tetto crollato, poi qualche casa crepata finché, arrivati in prossimità di Arquata del Tronto e poi di Pescara del Tronto, si è vista tutta la potenza distruttrice che il sisma ha scaricato su questi paesi.

Giunti al Centro Operativo Comunale di Accumoli, sede provvisoria del Municipio, abbiamo incontrato il sindaco Petrucci riprendendo i discorsi della sera precedente e iniziando a valutare un possibile progetto per far rinascere il territorio e convincere chi ha perso tutto, dandogli una prospettiva di futuro, a non abbandonare il paese.

Prima di salutarci, il sindaco ha accompagnato noi e un’altra delegazione, in quella che era stata una piazza del paese, una delle zone di Accumoli più colpita, dove, al posto d’imponenti edifici sono rimasti solo mucchi di macerie che rendono veramente difficile immaginare cosa ci fosse prima del terremoto

La visita è continuata con un breve sopralluogo nella zona, situata poco fuori il paese, in cui verranno realizzate le case provvisorie. L’ultima tappa del nostro viaggio ci ha portato nella frazione di Illica, dove abbiamo incontrato una famiglia di allevatori che è rimasta nella loro azienda e che, dopo aver un duro inverno nel camper, vive da poco in una piccola ma dignitosa abitazione prefabbricata.

La possibilità di vedere direttamente cosa può fare un terremoto ha rinnovato in tutti noi la voglia di fare qualcosa di concreto. Spero che la testimonianza del nostro viaggio e l’intervento che andremo a finanziare servano anche per risvegliare lo stesso spirito di solidarietà che ha contagiato molti subito dopo il terremoto ma che col tempo sembra sia andato un po’ assopendosi.

Entro aprile sarà definito il progetto che finanzieremo con quanto verrà raccolto nei nostri comuni e che, come tutti ci auguriamo, possa contribuire a far rivivere Accumoli, il suo territorio e la sua gente.

Filippo Fusé
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