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Ok dal Senato alla legge contro il cyberbullismo

Ok dal Senato alla legge contro il cyberbullismo

Prevede misure di prevenzione e di educazione nelle scuole sia per le vittime sia per i cosiddetti bulli

Il Senato della Repubblica ha licenziato il disegno di legge (DDL) per la tutela dei minori a prevenzione ed il contrasto al cyberbullismo. Adesso non resta che attendere un nuovo passaggio del provvedimento alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva.

Per cyberbullismo, si rileva nel testo di legge, si intendono una serie di comportamenti diversi, tra questi: “Pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica il cui scopo intenzionale e predominante è quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.

Nel 2016 questo fenomeno ha registrato un aumento dell’8 per cento delle denunce. La senatrice Elena Ferrara (Pd), relatrice e prima firmataria del DDL, ha affermato: «Introduce la procedura di ammonimento, come avviene per lo stalking, al fine di responsabilizzare i minori over 14 autori di reati tenendoli però, nei casi in cui è consentito dalla legge, fuori dal penale». È stato garantito un approccio rieducativo, condiviso da istituzioni, forze dell’ordine, eccellenze sanitarie, esperti di pedagogia e di diritto, famiglie, insegnati, studenti e associazioni di vittime di cyberbullismo scolastico.

«Rispondiamo ad una richiesta di aiuto che viene dai ragazzi, dalle famiglie, dagli insegnanti. – ha aggiunto la senatrice – Quando si parla di minori tutti devono fare un passo indietro. Da qui l’esigenza di agevolare la rimozioni di contenuti e accelerare il blocco dei siti o dei profili sulla base delle segnalazioni inviate anche dagli adolescenti, che oggi non possono sporgere denuncia autonomamente.
Questo è il grande impegno, condiviso anche dai principali soggetti del web che più volte, pubblicamente, si sono resi disponibili a rispettare. Abbiamo rimesso al centro i minori, perché la cura delle vittime e il recupero dei responsabili sono possibili solo attraverso una corretta educazione al corretto utilizzo delle nuove tecnologie».

Elena Ferrara è stata insegnate di Carolina Picchio, la giovane di 14 anni che si è tolta la vita per la vergogna dopo che un suo video a sfondo sessuale era stato diffuso in rete dai compagni di scuola. Con il padre della giovane vittima, Paolo Picchio, e altri genitori si è impegnata per attuare questo percorso normativo.
Proprio alla prima vittima accertata di cyberbullismo sarà intitolato il Centro nazionale per la cura delle vittime di cyberbullismo e il recupero dei bulli, con sede alla Casa Pediatrica del Fatebenefratelli – Sacco di Milano. Intanto, sono state approvate in Lazio e in Lombardia le prime leggi in tema di cyberbullismo.

Il DDL, appena approvato dal Senato, prevede misure di prevenzione e di educazione nelle scuole sia per le vittime sia per i cosiddetti bulli. Tra le novità, vi è la possibilità, per il minore, anche senza che il genitore lo sappia, di chiedere direttamente al gestore del sito web dove è avvenuta l’azione di bullismo l’oscuramento o la rimozione dell’aggressione. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire.

Inoltre, si provvederà anche alla formazione del personale scolastico. Ogni scuola dovrà individuare tra i professori, un referente addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia. I minori over 14 che commettono reato ai danni di un altro minore rischiano l’ammonimento, ovvero di essere convocati dal Questore insieme ad almeno uno dei genitori, per rispondere delle proprie azioni.

Il DDL prevede l’istituzione di un tavolo tecnico interministeriale incaricato di varare un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyber bullismo, cui ha aderito pure una rappresentanza delle associazioni studentesche e dei genitori e una rappresentanza delle associazioni attive nel contrasto al bullismo.

In generale, in merito al mondo delle scuole, si segnala che nel 2014 ad Arezzo è stato premiato il video contro il bullismo “Essenza Oscura” realizzato dagli studenti dell’ICS “Carlo Fontana” di Magenta, nell’ambito del Festival del Cinema Sociale, che avevano aderito al progetto “A scuola di legalità” coordinato da Sara Abd El Fattah (presidente dell’associazione Saama Raac) e sostenuto dal Comune di Magenta e dalla Fondazione Ticino Olona.

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Danilo Lenzo
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  • Chiara
    5 Febbraio 2017, 12:09

    I presupposti per essere una buona legge ci sono, speriamo non venga snaturata e auspicherei un iter corto e condiviso da tutte le forze politiche visto il tema importante. Educare al rispetto è una responsabilità di ogni cittadino e ancor di più di chi ci rappresenta.

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