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Come mantenere il cervello in forma in dieci mosse

Come mantenere il cervello in forma in dieci mosse

È possibile rallentare la progressione della demenza adottando stili di vita migliori, anche sotto il profilo dell’alimentazione. In questo modo l’incidenza della malattia potrebbe essere ridotta del 20%

L’American Alzheimer’s Association ha indicato dieci buone regole per preservare la salute del nostro cervello. Eccole:

1. La testa prima di tutto: il benessere fisico inizia dal benessere del cervello. È uno degli organi più importanti del corpo e ha bisogno di cure e attenzioni.

2. Dal cuore alla mente: ciò che è buono per il cuore è buono per il cervello. Fare qualcosa tutti i giorni per prevenire malattie cardiache. Ipertensione, diabete e ictus possono aumentare il rischio di demenza.

3. I numeri che contano: tenete sotto controllo peso, pressione, colesterolo e glicemia.

4. Nutrite il cervello: assumete meno grassi e più sostanze antiossidanti. Perfetta una dieta che include vegetali a foglie verdi, frutta, vitamine C, E e B12, folati e omega3.

5. Fate lavorare il corpo: l’attività fisica ossigena il sangue e aiuta le cellule nervose. Camminare 30 minuti al giorno tiene attivi mente e corpo.

6. Stimolate la mente: mantenere il cervello attivo e impegnato stimola la crescita delle cellule e delle connessioni nervose: leggere, scrivere, giocare, imparare cose nuove, fare le parole crociate.

7. Coltivate i rapporti sociali: occupare il tempo libero con attività che richiedono sforzo fisico e mentale aiuta a prevenire il rischio di Alzheimer: socializzate, conversate, fate volontariato, frequentate un club, ritornate a studiare!

8. Proteggete il cervello dai colpi: usate le cinture di sicurezza quando siete in macchina; state attenti al rischio di cadute, indossate il casco quando andate in bicicletta.

9. Siate saggi: evitate le cattive abitudini. Non fumate, non bevete troppo, non fate uso di droghe. Dormire il giusto numero di ore (mediamente 6 – 7).

10. Guardate avanti: iniziate già da oggi a proteggere il vostro domani.

Prevenire la demenza è possibile. Esiste un nuovo percorso nella lotta contro l’insorgere della demenza partendo dalla prevenzione e dalla qualità della vita dell’anziano, anziché dal ricorso ai farmaci la cui efficacia è finora stata modesta.

La demenza è un lento processo degenerativo che distrugge le cellule cerebrali, rendendo progressivamente l’individuo che ne è affetto incapace di condurre una vita normale. Dai primi sintomi alla morte trascorrono in media dieci anni.

La malattia di Alzheimer è la più diffusa tra le forme neurodegenerative che crescono con l’aumentare dell’età, in particolare dai 55 anni agli 85 anni. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, più di 26 milioni di persone in tutto il mondo erano affette dal morbo di Alzheimer nel 2006 (ma entro il 2050 saliranno a quota 106 milioni).

Su circa un milione di soggetti affetti da demenza stimati in Italia, più del 63% ha un’età superiore agli 80 anni. Entro il 2050 il numero dei casi salirà a quota due milioni. L’impatto sulla società e sul sistema sanitario di questa malattia, quindi, sarà sempre più pesante, anche in termini di costi. La popolazione italiana diventa sempre più vecchia, a causa dell’allungamento della vita e del netto calo di natalità. Una situazione questa che renderà sempre più difficile il sostegno familiare al malato da parte dei familiari.

Oggi in Lombardia sono già indispensabili le badanti. Una situazione questa che richiede con urgenza valide politiche di prevenzione per ridurre l’insorgenza della demenza. Diverse ricerche, come quella dell’ex direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva dell’Istituto Tumori di Milano, Franco Berrino, medico ed epidemiologo, ora in pensione ma sempre attivo con conferenze e iniziative di informazione scientifica, hanno dimostrato che è possibile rallentare la progressione della malattia adottando stili di vita migliori, anche sotto il profilo dell’alimentazione. In questo modo l’incidenza della malattia potrebbe essere ridotta del 20%.

Occorre anche sostenere una rete di assistenza capillare, che da un lato coinvolga familiari, medici di famiglia e amministratori, dall’altro le diverse strutture del sistema socio-assistenziale. Gli amministratori in particolare sono chiamati a rendere le città più vivibili, a favorire i momenti di aggregazione e l’integrazione attiva dell’anziano nel tessuto sociale cittadino.

Franco Berrino e il suo collega di fama internazionale Luigi Fontana, hanno appena pubblicato con Mondadori il libro “La grande via. Alimentazione, movimento, meditazione per una lunga vita felice, sana e creativa”. I due sono anche fondatori, insieme alla giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione Enrica Bortololazzi, dell’associazione “La Grande Via” che ha lo scopo di favorire iniziative volte a promuovere la prevenzione delle malattie e la longevità in salute.

Ivo Colombo
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