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Agricoltura ko. Il freddo “gonfia” anche i prezzi

Agricoltura ko. Il freddo “gonfia” anche i prezzi

Stimati già 700 milioni di danni. Ma bisogna stare attenti alle manovre speculative. Aumenti eccessivi dei prezzi dei prodotti freschi non sono sempre giustificabili.

Negativi gli effetti collaterali del maltempo in agricoltura. Oltre i danni per il gelo si aggiunge un forte aumento dei prezzi al supermercato che arriva al 200% per zucchine e bietole ma bisogna stare attenti alle speculazioni.

A lanciare l’allarme è Dino Scanavino, presidente nazionale della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), spiegando che «aumenti eccessivi dei prezzi dei prodotti freschi (soprattutto ortaggi e verdure) non sono sempre giustificabili, anche perché le quotazioni sui campi non hanno subito alcun aumento ed alcuni prodotti potrebbero essere stati stoccati in magazzino precedentemente all’ondata di maltempo. Per questo sollecitiamo le autorità competenti a intervenire per stroncare qualsiasi rincaro e comportamento scorretto lungo la filiera».

Le gelate di inizio anno, quindi, rischiano di penalizzare non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori. In una nota della CIA si legge: «Freddo e neve hanno messo in ginocchio migliaia di imprese agricole soprattutto al Sud, dove si produce il 61% degli ortaggi italiani e il 97% degli agrumi nazionali. Produzioni intere falcidiate dal maltempo o bloccate nei magazzini aziendali per le cattive condizioni stradali, che hanno rallentato fortemente la circolazione dei tir e quindi le consegne di prodotti freschi lungo la filiera. La conseguenza di questo “mix” di fattori è un rialzo immediato dei prezzi al consumo, con aumenti che sono arrivati anche al 230% per zucchine e bietole».

In base alle rilevazioni del MOF (Mercato Ortofrutticolo di Fondi), tra gli incrementi maggiori rispetto allo spesso periodo del 2016 ci sono il + 233% delle zucchine siciliane, il + 236% della bietolina laziale, il + 180% della cicoria, il + 100% della lattuga cappuccia, il + 83% dei pomodori datterino. Ma rialzi superiori al 60% hanno coinvolto anche cavolfiori, rape e carciofi soprattutto pugliesi.

«Le perdite per l’agricoltura sono enormi. – scrive la CIA – Le nostre stime, in continuo aggiornamento, già parlano di 700 milioni di euro tra danni alle produzioni e alle strutture e mancata commercializzazione».

Danilo Lenzo
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