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Il pasticciaccio della cava che preoccupa i sindaci

Il pasticciaccio della cava che preoccupa i sindaci

Il progetto di recupero ambientale della cava di Casorezzo tiene banco nell'Altomilanese. I sindaci temono che le operazioni di riempimento vengano effettuate anche con rifiuti “pericolosi”.

I Comuni di Busto Garolfo e di Casorezzo, con il supporto del Parco del Roccolo e di alcuni comitati del territorio, si sono schierati in maniera decisa contro il progetto di recupero ambientale della cava che si trova a cavallo dei loro confini comunali.

La vicenda, che si trascina da parecchi anni, ha visto in ultima istanza la richiesta da parte dell’attuale Proprietà di procedere con l’escavazione delle aree rimanenti e col recupero ambientale mediante riempimento con rifiuti non pericolosi non putrescibili.

Su questo progetto Città Metropolitana ha recentemente dato parere favorevole, approvando prima la Valutazione di Incidenza, grazie anche al benestare del WWF, e poi la Valutazione di Impatto Ambientale. È proprio contro le modalità di recupero ambientale che si schierano gli enti territoriali interessati e i comitati.

Le modalità di ripristino previste nel nuovo progetto contrastano con quanto era stato concordato con le precedenti convenzioni che, invece, prevedevano il recupero del fondo cava con piantumazione e addolcimento delle scarpate con materiali inerti e terreno di coltura, accordi che l’attuale proprietà si era impegnata a rispettare all’atto dell’acquisto della cava.

Ma ciò che più preoccupa le amministrazioni di Busto Garolfo e Casorezzo è la possibilità che, senza controlli adeguati, il riempimento venga effettuato con rifiuti “pericolosi” visto che le due tipologie di rifiuti sono molto simili per aspetto e provenienza.

Un ulteriore motivo di dubbio su tutta l’operazione sta nel fatto che in Regione Lombardia non c’è necessità di smaltire in discarica tali tipologie di rifiuti per cui c’è il rischio di autorizzare una discarica per rifiuti di provenienza extra-regionale.

Non meno importante, infine, è la fragilità ambientale del luogo per cui, nell’ipotesi non remota dell’innalzamento della falda sopra il livello del fondo cava a -10 metri, ci potrebbe essere un potenziale pericolo di inquinamento delle acque sotterranee. A favore di Busto Garolfo e Casorezzo si stanno schierando anche i comuni delle aree omogenee del Castanese – Legnanese e Magentino – Abbiatense, per cui il contrasto al progetto da locale diventerebbe territoriale.

Ecomunita
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