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Confessioni di un ex tabagista sull’ultima bionda

Confessioni di un ex tabagista sull’ultima bionda

Ogni giornata iniziava con una sigaretta tra le mani e spesso terminava nello stesso modo. Mi sbagliavo stupidamente.

Otto anni fa fumavo la mia ultima bionda. In questo lasso di tempo ho evitato di accendere oltre 175 mila sigarette, un’enormità che mi sarebbe costata alcune decine di migliaia di euro. Sino all’ultimo giorno vissuto da tabagista, avevo sempre pensato di non poterne fare a meno. Ogni giornata iniziava con una sigaretta tra le mani e spesso terminava nello stesso modo. Mi sbagliavo stupidamente.

Da quando ho smesso la mia vita è molto migliorata, svolgo regolare attività fisica, i vestiti e la pelle non puzzano più, riesco a distinguere il gusto del cibo che mangio.

Da poco è stata diffusa la notizia che i giovani italiani sono tra i maggiori consumatori di sigarette e di hascisc in Europa e che circa il 50% dei decessi nel nostro Paese sia collegato all’uso delle sigarette (fonte OMS).

Uno Stato responsabile e consapevole, si preoccuperebbe molto e correrebbe subito a porre rimedio. È vero che guadagna molto dalla vendita dei tabacchi, tuttavia la spesa sociale per i disastri che il tabagismo genera sono ben superiori.

Allora padri e madri, figli e figlie, mariti e mogli, nonni e nonne aiutiamo i nostri cari a prendere coscienza di quanto si possa stare bene anche senza dipendere dalle sigarette.

Angelo Mongelli
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