La Regione Lombardia in prima linea per dare un aiuto concreto ai minori
Proteggere e supportare i minori vittime di ‘violenza assistita’ e gli orfani di femminicidi costituisce una priorità di Regione Lombardia. È anche uno degli assi strategici del Piano Quadriennale per le politiche di parità, di prevenzione e di contrasto alla violenza conto le donne 2020/2023.
“Dal 2013 a oggi ci stiamo approcciando a questo tema in maniera sistematica. – ha affermato l’assessore regionale alla Famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, Silvia Piani – Siamo partiti da una puntuale analisi del fenomeno, per arrivare alla definizione di assi strategici che aderiscano ai bisogni di tutte le vittime di violenza. Le donne, ma anche chi assiste o ne subisce la perdita, ossia i figli minori, o maggiorenni della vittima”.
La presenza sul territorio dei centri antiviolenza, che costituiscono la diramazione operativa di Regione Lombardia nel contrasto alla violenza di genere, è ormai capillare. Pertanto, è possibile concentrarsi su ulteriori aspetti nella lotta a questo odioso fenomeno partendo da un fondo sperimentale per accompagnare, nella difficile strada della vita, gli orfani di femminicidio.
Stando ai dati forniti da un recente report di Polis Lombardia (‘Le invisibili’), il numero di vittime con figli, nel 2020, è infatti più che raddoppiato (incremento del 102%). Durante il periodo del lockdown è aumentato notevolmente il totale dei figli che assistono alle violenze (+85,6%) e leggermente anche il numero dei figli che la subiscono direttamente (incremento del 2,6%).
L’esposizione alla violenza domestica può essere alla base di una pluralità di disturbi e può richiedere diversi sforzi per gestirli. Per questo è fondamentale mettere in campo fondi per il sostegno assistenziale, medico, scolastico e alla formazione al lavoro.
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