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Nosotti è campione mondiale di pesca

Nosotti è campione mondiale di pesca

Federico Nosotti, campione mondiale under 15 di pesca al colpo individuale, è nato a Magenta ed è un talento precoce. Racconta la sua passione per uno sport «molto divertente»

Il campione Federico Nosotti

Un giovanissimo atleta medaglia d’oro per la pesca sportiva ha origini nell’Altomilanese: si chiama Federico Nosotti ed è campione mondiale under 15 di pesca al colpo individuale in carica. Sua mamma Roberta è originaria di Boffalora Ticino, suo papà Gian Piero di Magenta; lui è vissuto sia pure solo per un anno a Robecco sul Naviglio prima di trasferirsi a Cassolnovo dove vive oggi.

Sabato scorso è stato ricevuto a Roma, nella sede del CONI per essere premiato insieme ai campioni FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), ente promotore della pesca sportiva dilettantistica. Si tratta di un organismo molto attivo e prestigioso: come ha ricordato lo stesso presidente CONI Giovanni Malagò, la FIPSAS è la quinta Federazione per numero di tesserati e le 30 discipline federali. Con circa 200mila tesserati, infatti è dietro a calcio, pallavolo, tennis e basket, ma una delle prime, se non la prima ricorda una nota del Senato, per risultati sportivi e numero di medaglie conquistate.

Un talento precoce di pesca sportiva
Ma torniamo a Federico e alla sua impresa, che l’ha visto cogliere anche la medaglia di bronzo di squadra, con la nazionale azzurra under 15: «Pratico la pesca sin da quando avevo 10 anni. La passione me l’ha trasmessa mio papà, pescatore amatoriale che mi ha portato le prime volte con lui»; passione e talento hanno fatto sì che è diventato agonista appena 11enne anni quando è stato tesserato con la società “Il Barbo Trabucco” di Cormano. «Ho avuto la fortuna di essere stato seguito da un campione e grande maestro, Gian Luigi Sorti (pluricampione mondiale), che ho conosciuto tre anni fa in occasione di una gara in un laghetto». Dall’ammirazione all’amicizia il passo è breve e così Federico ha potuto cogliere i segreti del campione.

La sua attività sportiva la pratica nel fine settimana, dopo aver frequentato la scuola – è uno studente di elettronica a Vigevano – e trascorre all’aria aperta e a… pelo d’acqua molte ore. Ormai ha imparato a usare le varie canne da pesca della disciplina: dalla roubasienne, alla inglese e bolognese, destreggiandosi tra mulinelli, pasture e lanci millimetrici. «La canna più preziosa è la roubasienne, gentilmente fornita dalla ditta Trabucco di Parma che ringrazio per l’opportunità».

È lo stesso Federico a introdurci alla specialità, che si pratica su laghi naturali, fiumi, canali. «Le gare si suddividono per blocchi di 10 atleti e può durare da 3 a 4 ore»: quella che l’ha visto trionfare, in Spagna, la scorsa estate a Ciudad Real.

 

Campione e testimonial sportivo
Per una settimana, Federico e i suoi compagni di nazionale si sono allenati la scorsa estate per provare il “campo gara” e dove preparare al meglio le due giornate di competizione.
«Serve tanto impegno e tenacia per riuscire a conseguire un risultato del genere: c’erano dieci nazioni rappresentate per 50 atleti». Per riuscire a conquistare la medaglia d’oro Federico ha pescato la bellezza di 274 pesci (tutti rilasciati vivi al termine della competizione), per un totale di 16 kg, in tre ore.

Così si è laureato campione del mondo nonché testimonial della FIPSAS: il suo volto campeggia nel poster della Federazione (e nell’home page del sito web ufficiale) insieme ad altri tre giovani campioni: Livia Bregonzio, per l’apnea indoor; Simone Ibba, per il surfcasting (pesca sportiva dalla spiaggia marina) e Mara Zaghet, per il nuoto pinnato.

Pesca sportiva, uno sport ideale per i giovani
Vinto il mondiale, qual è il prossimo obiettivo? «Il campionato italiano che si svolgerà a Carpi (Modena) a giugno». Per riuscire a centrare il traguardo si dovrà allenare molto: la voglia e la passione non mancano.

Ma cosa attira un giovanissimo alla pesca? «Ci sono tanti elementi che rendono questo sport divertente e attraente: dalla tecnica di pastura per attirare i pesci al lancio, all’attesa paziente fino alla rapidità di azione per cogliere il momento giusto e recuperare il pesce. Lo consiglio a tutti i miei coetanei e non solo, perché è un’opportunità per stare all’aria aperta, per destreggiarsi in una disciplina che richiede attenzione e cura nei dettagli, oltre a richiedere una certa padronanza tecnica», conclude Federico.

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