È possibile migliorare concentrazione, fiducia nelle proprie capacità, gestione dell'ansia e dello stress attraverso percorsi di allenamento mentale
A qualsiasi sportivo sarà capitato almeno una volta nella vita di dover spiegare una prestazione negativa o particolarmente sotto la media. Molto probabilmente le parole utilizzate in quelle circostanze saranno queste: “Non rendo in gara come in allenamento”, “ho perso la concentrazione”, “è un problema di testa”, “non ho retto l’emozione della gara”.
La preparazione mentale, intesa come programma articolato di allenamento psicologico, è una componente essenziale per la preparazione globale di un atleta, dal neofita allo sportivo professionista. Come, infatti, è risaputo da chi lavora nell’ambiente sportivo, tra atleti di circa pari livello tecnico la componente mentale è il fattore in grado di fare la vera differenza durante le prestazioni.
Proprio a seguito di questa acquisizione di consapevolezza, sempre più sportivi si avvicinano a percorsi di allentamento mentale o richiedono il supporto di uno psicologo per migliorare tratti quali concentrazione, fiducia nelle proprie capacità, gestione dell’ansia e dello stress. E diversamente da quanto si possa essere portati a pensare, questo tipo di supporto psicologico non è esclusiva di grandi campioni o persone particolarmente in vista ma sta diventando sempre più comune e trasversale tra i vari livelli di agonismo.
L’obiettivo primario di questa branca della psicologia del benessere è quello di supportare gli atleti durante l’attività agonistica enfatizzando la dimensione di benessere, sia individuale che collettivo e di migliorare le capacità tecniche e mentali. Già a livello giovanile lo psicologo può essere di aiuto per instillare nel ragazzo una mentalità positiva rispetto allo sport ma anche come supporto durante le naturali fasi di avvicinamento/abbandono di uno sport.
Generalmente, un percorso di allenamento mentale ha come obiettivo lo sviluppo di tecniche psicologiche adeguate per lo sviluppo delle abilità sportive. Ecco le tecniche maggiormente usate:
– Esercizi di mindfulness: consentono di innalzare i livelli di concentrazione dell’atleta lavorando sulla componente di rilassamento psicofisico. Sviluppano la consapevolezza del proprio corpo e dei propri limiti. Servono per entrare in un rapporto più completo con il proprio corpo-mente;
– Training autogeno: esercizi per sviluppare uno spazio di benessere personale al fine di gestire ansie e stress;
– Allenamento ideomotorio: la simulazione mentale dei movimenti e delle strategie è un ottimo allenamento per migliorare le proprie prestazioni sportive. Anticipando possibili criticità, sarà più facile gestire gli aspetti problematici che si incontreranno durante l’attività sportiva;
– Parlare con se stessi: le parole hanno un potere incredibile, sapere quali usare e cosa dirsi può rivelarsi molto importante per la gestione di stati di ansia e di stress.
Tuttavia, la psicologia dello sport non ha l’obiettivo di rappresentare una “fabbrica di campioni”, bensì vuole consentire ad ogni atleta di esprimersi al massimo delle proprie capacità, vivendo l’attività sportiva, agonistica e non, in modo sano.
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