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Giorno della Memoria: si ricorda Josef Mayr Nusser

Giorno della Memoria: si ricorda Josef Mayr Nusser

Josef Mayr Nusser è un martire cristiano che disse no al nazismo. Il Centro culturale Don Cesare Tragella di Magenta lunedì 1 febbraio lo ricorda testimone di fede e coraggio civile

Nel Giorno della Memoria va ricordato chi ebbe il coraggio di dire “no” al nazismo, decretando così la propria condanna a morte, ma tutelando le proprie idee, la propria visione di vita e soprattutto la propria fede. Josef Mayr Nusser lo fece e ancora oggi è ricordato come martire cristiano, e venerato come beato. Per ricordare questa figura il Centro culturale Don Cesare Tragella di Magenta organizza lunedì 1 febbraio alle ore 21.00 in diretta streaming una serata dedicata a questo testimone di fede e coraggio civile.

Clicca qui per la locandina dell’evento

Josef Mayr-Nusser: la vita, la fede e il suo rifiuto al nazismo
Fervente cattolico, Josef Mayr-Nusser fu presidente di una Conferenza di San Vincenzo e guida dei giovani di Azione Cattolica. Sposato, padre di famiglia, fu un uomo di forti convinzioni tanto che in occasione delle Opzioni in Alto Adige del 1939 si schierò con i Dableiber, ovvero coloro che, contrari all’emigrazione verso il Terzo Reich, vollero mantenere la cittadinanza italiana e aderì segretamente al movimento antinazista “Andreas-Hofer-Bund”.
Nel settembre del 1943 l’Alto Adige fu occupato dalle truppe tedesche. Nel settembre del 1944, come ricorda la Diocesi di Bolzano-Bressanone, Josef giunse a Konitz nella Prussia occidentale insieme ad altri 80 altoatesini, arruolato forzatamente nelle file delle SS combattenti. Partecipò al periodo di addestramento, ma il giorno prima del giuramento dichiarò che, per motivi di coscienza, non avrebbe potuto prestarlo. I compagni tentarono di dissuaderlo. Egli rispose loro di essere consapevole che quel rifiuto gli sarebbe potuto costare la vita, ma che la sua coscienza cristiana gli proibiva di agire in altro modo. Josef Mayr-Nusser fu così condannato a morte dal tribunale di Danzica per “disfattismo” e avrebbe dovuto essere giustiziato a Dachau. Ma morì, stremato dalla fame e dai maltrattamenti, il 24 febbraio 1945, in un vagone bestiame alla stazione di Erlangen, in Germania.

La serata in streaming del Centro Don Tragella
Così diventò un martire, ovvero un testimone. Proprio come ebbe modo di scrivere anni prima a proposito del valore di dare testimonianza: “oggi è la nostra unica arma efficace. È un fatto insolito. Né la spada, né la forza, né finanze, né capacità intellettuali, niente di tutto ciò ci è posto come condizione imprescindibile per erigere il regno di Cristo sulla terra”.
Venne beatificato nel Duomo di Bolzano nel 2017.
Josef Mayr-Nusser non è morto invano. Il suo valore, la sua fede e il suo coraggio nel difendere scelte di vita inconciliabili con il nazismo valgono certamente una riflessione. Ed è ciò che il Centro culturale Don Cesare Tragella di Magenta intende fare. Per ricordare e raccontare la figura del martire cristiano interverrà Paolo Valente, direttore Caritas Bolzano-Bressanone. Introdurrà la serata il parroco, don Giuseppe Marinoni.

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