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20 Comuni del Milanese chiedono aiuto a Fontana

20 Comuni del Milanese chiedono aiuto a Fontana

Il Consorzio dei Comuni dei Navigli scrive a Regione Lombardia per evitare il crollo del sistema di gestione integrato dei rifiuti. La chiusura delle aziende per il Covid-19 si tradurrà in un minor gettito dalla TARI

È a forte rischio la tenuta del sistema integrato di raccolta rifiuti urbani in Lombardia e nel resto del Paese, a scapito dei cittadini, dei Comuni e dell’ambiente. Le misure adottate per il contenimento del Coronavirus hanno determinato per un lungo periodo la chiusura completa o parziale di numerose aziende, con pesanti conseguenze di carattere economico e sociale. Una delle ripercussioni negative sarà una consistente riduzione del gettito derivante dalla TARI, la tassa/tariffa sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, che è un servizio essenziale per le comunità e che per queste ragioni finora non è stato interrotto.

A lanciare l’allarme è il Consorzio dei Comuni dei Navigli, eccellenza nazionale che si occupa del servizio di igiene urbana in 20 Comuni dell’Ovest Milanese con oltre 120 mila abitanti.

La preoccupazione di una caduta verticale del sistema di raccolta dei rifiuti è condivisa con ANCI e altri enti del settore sparsi nel territorio nazionale. A preoccupare, oltre alla riduzione del gettito corrente, vi è anche l’incremento degli insoluti nel tempo a causa del persistere delle condizioni di difficoltà per determinate attività produttive che, in mancanza di idonei interventi statali, potrà generare pesanti ripercussioni sulla determinazione della TARI degli anni a venire.

Carlo Ferrè

Per queste ragioni il Consorzio dei Comuni dei Navigli ha inviato una lettera al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, affinché si faccia portavoce dei Comuni presso il Governo per affrontare in tempo utile questa problematica. Analoghe iniziative si stanno portando avanti anche in altre regioni italiane.
La lettera è stata sottoscritta in primis dal Presidente del Consorzio Carlo Ferrè e dal Presidente dell’Assemblea dei Sindaci Marco Marelli e a seguire da tutti i Sindaci dei 20 Comuni consorziati. Al Presidente Fontana è stata rilevata la necessità di provvedere in tempi rapidi alla valutazione di un intervento sostitutivo a copertura della molto probabile mancanza del gettito della TARI e anche a sostegno delle attività produttive più colpite.

«Il pagamento della TARI nel corrente anno, sia nella forma della tariffa corrispettiva TARIP che interessa dodici dei nostri Comuni che nella forma della TARI Tributo che interessa otto dei nostri Comuni, risulterà verosimilmente assai problematico per le Utenze non Domestiche (UND) che sono state costrette alla chiusura delle proprie attività in questo momento di emergenza epidemiologica. – si evidenzia nella missiva – Al riguardo, ci permettiamo di rimarcare il fatto che il pagamento della TARI risulta fondamentale per garantire la copertura dei costi per il mantenimento in equilibrio della gestione del servizio essenziale di raccolta dei rifiuti urbani sul nostro territorio.

Anche se al momento non è ancora possibile determinare l’entità del mancato incasso correlato all’emergenza in atto, si chiede al Presidente della Regione Lombardia di considerare l’attivazione di un intervento sostitutivo dello Stato, al fine di coprire i molto probabili minori introiti dalla tassa rifiuti, per le utenze delle attività produttive che sono state oggetto di provvedimenti di chiusura o che, comunque, non hanno potuto esercitare normalmente la propria attività, come conseguenza dell’emergenza in atto”.

Il Consorzio dei Comuni dei Navigli ha anche sottoposto all’attenzione del presidente Fontana una articolata proposta normativa, da tenere in considerazione nei prossimi provvedimenti legislativi legati all’emergenza in atto e che riguarda l’esclusione “della TARI/TARIP per attività economico produttive chiuse per legge o comunque chiuse a seguito della situazione emergenziale” e l’adozione di idonee misure volte a “compensare” il minor gettito della TARI a favore di Comuni o enti gestori.

L’adozione di tale proposta, spiega il Consorzio, è assolutamente necessaria, al fine di non far ricadere sulle altre utenze, domestiche (le famiglie) e non domestiche, sui bilanci comunali, nonché sui bilanci dei gestori del servizio, il minor gettito derivante dal possibile mancato pagamento della TARI di dette attività.

L’augurio dei venti sindaci dei Comuni del Consorzio è che presto si possa ricevere una risposta positiva dalla Regione Lombardia e dal Governo, in modo da salvaguardare la tenuta del sistema prima che sia troppo tardi.

Ecomunita
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