Accolgo volentieri l’invito di Ecomunità a riflettere con voi sulla spiritualità. L’occasione è data dalla Settimana di Spiritualità (3-10 novembre), che la nostra Comunità Pastorale vive all’inizio di ogni anno sociale (da noi chiamato più propriamente anno pastorale), che tra l’altro in questo 2019 sarà un tutt’uno con la Perdonanza di San Martino*.
Non so cosa risuoni dentro di noi quando udiamo questo aggettivo: spirituale. Forse ci viene da pensare che si riferisca a qualcosa di contrapposto a materiale, motivo per cui spirituale potrebbe significare astratto e per ciò stesso inutile: la vita ha bisogno di concretezza.

Spiritualità come scoperta della nostra ricchezza interiore
A me piace invece intendere spirituale anzitutto come interiore: un invito quindi a entrare dentro di noi. Spesso siamo così fuori da noi, talmente volti verso ciò che è esteriore, superficiale, che diventiamo facilmente influenzabili da chi grida di più, tutti a pensare allo stesso modo, perdendo la nostra originalità. Spiritualità diventa quindi scoperta di quella ricchezza interiore che abbiamo dentro e che forse noi per primi non conosciamo e non apprezziamo.
La vita spirituale spesso viene pure paragonata a un viaggio, a un cammino, che conosce non solo gli inizi, ma anche nuove mete verso cui dirigersi. Ed è così che dalla riscoperta della profondità del nostro cuore arriviamo all’Altro; l’Altro che è Dio e che è anche quel fratello in umanità che vive vicino a me.

Vita spirituale, dono dello Spirito Santo
Ma, detto questo, ancora non abbiamo toccato l’origine della vita spirituale, ovvero quella vita che è dono dello Spirito di Gesù, lo Spirito Santo: il dolce ospite dell’anima, come è cantato in un antico inno, ma anche il vento impetuoso di Pentecoste, secondo l’immagine della Sacra Scrittura, che ci sospinge a essere sempre più somiglianti a Gesù, l’uomo davvero realizzato perché tutto proteso verso il Padre e verso i Fratelli.
Sarebbe davvero bello che in questa Settimana di Spiritualità ci regalassimo un po’ di tempo per penetrare in profondità nel nostro cuore, per metterci in cammino, e per ascoltare lo Spirito che sembra ripeterci, senza stancarsi: “Non senza…”.
• “Non senza di noi”. È la bellissima scoperta del volto di Dio, che vive per noi, mosso dal suo infinito amore. Che bello essere accompagnati da un Dio così!
• “Non senza di Lui”. È la nostra libera e gioiosa risposta di fede a questa rivelazione dell’amore di Dio. Che bella questa fede che vive in un rapporto personalissimo con Gesù, con il Padre!
• “Non senza l’altro”, perché proprio nell’incontro con gli altri si dà concretezza alla nostra fede, si vince l’insidia dell’individualismo. Che bella una vita vissuta nella prossimità con gli altri!
Ecco cos’è spiritualità, ed ecco l’invito, la prossima settimana ma non solo, a regalarci tempi e spazi perché lo Spirito di Gesù possa ricordarci tutto quello che Lui ha detto.

* La Perdonanza di San Martino è un tempo straordinario per implorare e ottenere la misericordia di Dio, con il dono dell’indulgenza (visitando la Basilica di San Martino in Magenta). È stata concessa da Papa Francesco alla nostra parrocchia attraverso la Penitenzieria Apostolica, a partire dall’anno scorso: si tiene ogni anno dalla domenica che precede la festa di San Martino fino al 12 di novembre, ed inizia con l’apertura simbolica della Porta Santa.