Architettura, arte, cultura, curiosità. La guida su Comuni, ville e palazzi storici lungo il Naviglio Grande è un ottimo documento di un territorio ricco di storia
Quante storie s’intrecciano lungo il Naviglio Grande. Silvio Pellico nel suo ritorno dal carcere dello Spielberg passò da Boffalora Ticino, diretto a Torino. Lo annota nel libro “Le mie prigioni”, ricordando le visite in gioventù nel paese… è solo uno dei tanti celebri personaggi che hanno sostato e vissuto nel territorio lambito dal canale navigabile attorno al quale si sono sviluppati paesi e, nel tessuto urbano, si sono innalzate ville e palazzi che ancora oggi si fanno ammirare per la loro bellezza. Tanto è ammirevole questa zona che è valsa la pena illustrarne le sue tante testimonianze architettoniche, storiche e artistiche da Lonate Pozzolo arrivano fino a Gaggiano. Ed è qui che è nata l’idea di “Lungo il Naviglio Grande: comuni, ville e palazzi storici”, una guida originale e piacevole, realizzata da Francesca Rognoni, storica dell’architettura, edita da La Memoria del Mondo.
Arte e cultura, un tesoro raccolto in un libro
È una guida pregevole, compatta, ma davvero ricca di nozioni, curiosità, annotazioni che testimoniano la Grande Bellezza che ancora oggi sopravvive lungo il canale che raggiunge Milano. Un libro frutto di un lavoro di cinque anni di ricerche e indagini, promossa dalla associazione Italia Nostra, sezione Naviglio Grande, che sono sfociate nella nascita di questa pubblicazione.
È un viaggio nel tempo, dalle nebbie di epoche antiche, come i primissimi nuclei abitativi presenti sin dal 400 avanti Cristo, che diedero vita a Lonate Pozzolo. Discendendo lungo il Naviglio si sosta alla chiesa di Santa Maria in Binda, a Nosate, nata in epoca longobarda, e poi a Turbigo, dove sorgevano ben due castelli e un antico ponte di barche alle cui estremità si presentavano due torrette. Furono proprio questi elementi a originare il toponimo da cui si originò il nome della cittadina: turris binae, “coppia di torri”. Un territorio così ricco di acque pure che ancora oggi, nella località Padregnana, a Robecchetto con Induno, permettono di condurre un allevamento di anguille, oppure florido di vigne tanto che a Cuggiono si produceva il vino tanto pregiato che persino il poeta milanese Carlo Porta lo elogia in un suo scritto.
Ma a mostrarsi nel suo originario splendore sono le testimonianze architettoniche, come pure quelle artistiche: a Bernate Ticino, nella chiesa, è possibile contemplare una Deposizione di Cristo attribuita a Simone da Peterzano, che magari a molti non è così noto, ma il cui allievo non ha bisogno di presentazioni: Caravaggio. Proprio nell’opera citata, qualcuno intravede proprio la mano di uno dei pittori più ammirati e amati di tutti i tempi.
Dai certosini a Leonardo, quanta storia sotto i ponti del Naviglio
Di Boffalora Ticino abbiamo accennato seppur brevemente all’inizio: qui il corso del canale cambia radicalmente, da sinuoso a rettilineo fino a Milano. Dai Certosini, che qui vissero, fino a Napoleone, che ordinò un grande ponte in pietra, sono molti i protagonisti che si fanno largo sul palcoscenico della vita reale del paese, bene annotati nella guida. Come bene illustrata è la storia di Magenta e del suo territorio, come pure di Corbetta, Robecco – uno dei comuni del Naviglio Grande più noti e visitati, le cui ville ancora oggi sono una testimonianza della ricchezza dell’Italia. Non per niente Alberto Angela iniziò da qui il suo programma Meraviglie, dedicato appunto allo straordinario patrimonio nazionale.
Ridiscendendo il canale navigabile, il cui sistema lo si deve al genio di Leonardo – altra presenza straordinaria del territorio – si arriva così a Cassinetta di Lugagnano, altra perla paesaggistica, ad Abbiategrasso anch’essa ricca di storia e di arte, per concludersi a Gaggiano. Tanti paesi, tanti ponti e tante documentazioni architettoniche,
Il nostro resoconto finisce qui. Ma non certo quello di “Lungo il Naviglio Grande: comuni, ville e palazzi storici”, che si fa apprezzare per il suo corredo di schede, un considerevole apparato iconografico e fotografico, di Maurizio e Nicolò Bianchi, impreziosito graficamente dalle mappe e ricostruzioni di Francesca Depalma.
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