Strade bianche è una cicloturistica non competitiva aperta a tutti per scoprire la bellezza di tratti suggestivi nei dintorni del Parco del Ticino
Dici “strade bianche” e a tutti gli appassionati di bici vengono in mente le strade sterrate tipiche delle campagne toscane, su cui si organizza da una dozzina d’anni delle corse di ciclismo più suggestive, per amatori e professionisti. Strade bianche riporta anche il pensiero al percorso su cui si snoda la più famosa cicloturistica amatoriale per bici d’epoca al mondo, L’Eroica, nella zona del Chianti senese, della Valdarbia e della Valdorcia. In Lombardia parlare di questo tipo di percorsi è davvero inconsueto. Per questo assume un certo rilievo l’avvio de L’Inedita – Strade bianche, cicloturistica alla sua prima edizione che verrà organizzata il 28 luglio a Robecco sul Naviglio.
Una cicloturistica per scoprire la bellezza del territorio
L’Inedita – Strade bianche è una cicloturistica non competitiva aperta a tutti con tratti in sterrato per bici da corsa e gravel. Il percorso si snoda su 105 km con partenza da Robecco sul Naviglio, dal parco di Villa Terzaghi.
«L’idea dell’Inedita è nata per promuovere una cicloturistica diversa per il territorio circostante, tipico della Pianura Padana, prevalentemente pianeggiante. La formula così pensata comprende anche tratti più movimentati per il piacere di chi ama muoversi in bici», spiega Andrea Noè, presidente della Brontolo Bike, associazione ciclistica molto conosciuta nella zona.
Un motivo d’interesse è la formula che intende attrarre due modi di intendere la bici leggermente diversi, i ciclisti da corsa e gli appassionati di gravel bike. Ad accomunarli sarà lo spirito sportivo e la passione per le due ruote.
Ma il “piatto forte” è il percorso, che si snoda tra Lombardia e Piemonte, per buona parte nel territorio del Parco del Ticino, ad alto valore paesaggistico. «Si arriverà fino a Marano Ticino (Novara), dopo Oleggio, che costituirà il punto più lontano, per tornare poi nella zona dell’Abbiatense per raggiungere Robecco». A una prima parte veloce, su asfalto, ci si cimenterà poi in alternanza su tratti appunto di strade bianche, che costituiranno una parte del totale.
«Si tratta della prima edizione, una novità che intende far scoprire alcuni percorsi viabilistici inconsueti per molti. Dato che intendiamo avvicinare amanti della bici da corsa, abbiamo scelto alcuni tratti che garantiscono di essere percorsi in sicurezza. Se poi la formula piacerà, nei prossimi anni potremo pensare di aumentare il numero di chilometri su sterrato», illustra l’ex corridore professionista.
A spasso tra sterrate, acciotolati e abbazie
L’Inedita sarà un’occasione di percorrere e riscoprire un territorio che, a cavallo del Naviglio Grande e del Ticino, sa farsi apprezzare. Come pure le strade bianche. A tal proposito «i tratti più importanti di “bianco” saranno tra Galliate e Mezzomerico e poco dopo Marano Ticino, mentre nelle vicinanze ce n’è uno tra la Tenuta Cambiaga e Abbiategrasso», specifica Noè.
Lungo il percorso saranno due i punti di ristoro: a Nosate, al Binda bici bar e nei pressi della suggestiva Badia di Dulzago. Quest’ultima, racconta Wikipedia, fu fondata dai canonici regolari all’inizio del XII secolo come luogo di culto religioso. In questo caso sarà l’occasione per provare una strada acciotolata.
«Per chi ha timore di rovinare la bici da corsa si tranquillizzi: l’ho provata personalmente e non c’è alcun pericolo» rassicura il presidente Brontolo Bike. Tutti i tratti sterrati saranno segnalati, ognuno si muoverà dovendo naturalmente rispettare il Codice della Strada.
Per tutte le informazioni consigliamo di guardare la pagina web dedicata.
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