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Affrontare i cambiamenti climatici dal basso si può

Affrontare i cambiamenti climatici dal basso si può

Sabato 23 febbraio un convegno a Cuggiono farà luce sui cambiamenti climatici. Un problema da affrontare dal basso, partendo anche dai territori del Ticino

I cambiamenti climatici interessano il nostro territorio più di quanto si possa pensare. Cittadini, enti, amministrazioni locali possono e devono dare il loro contributo: il tempo degli alibi è finito. È ancora possibile invertire la tendenza ma si devono fare scelte coraggiose. Ne sono convinti alcuni scienziati del Priestley International Centre for Climate della Università inglese di Leeds che hanno da poco segnalato in un articolo su Nature Communication un margine del 64% di possibilità di mantenere il picco di aumento della temperatura media globale sotto 1,5 °C.
Con questa convinzione di fondo nasce “Cambiamenti climatici e Comunità locali”. L’iniziativa ideata e promossa dall’Ecoistituto della Valle del Ticino che, sabato 23 gennaio dalle ore 15.00, a Cuggiono (Villa Annoni, sala consiliare, piazza XXV Aprile) rappresenta il primo importante passo verso questo obiettivo.

Cambiare nel locale per migliorare a livello globale
Il motivo per cui nasce il convegno lo spiega Oreste Magni, presidente dell’Ecoistituto: «Da tempo la comunità scientifica mondiale avverte che quello del clima è il più grave problema che dobbiamo affrontare. Non ci è rimasto molto tempo: i climatologi più autorevoli stimano in una dozzina d’anni questo limite per mantenere il riscaldamento globale a 1,5 °C, oltre il quale anche un mezzo grado peggiorerà significativamente i rischi che potrebbero minare la nostra vita sulla Terra. Per questo dobbiamo attivarci in fretta e insieme. E se il problema non è stato affrontato finora in modo sufficiente dai governi dobbiamo riprendere l’iniziativa dal basso».

 

I grandi appuntamenti quali la COP24 di Katowice durante la quale sono state approvate le regole che dovrebbero rendere operativo l’Accordo di Parigi «vanno considerate come cornici, ma le pennellate le devono stendere i territori locali, le amministrazioni, gli enti, le associazioni, noi cittadini. Solo così potrebbero innescarsi vere azioni finalizzate alla sostenibilità ambientale». Da qui questa prima tappa di un’azione virtuosa che coinvolga pubblico e privato. «Serviranno non solo azioni di denuncia, ma anche iniziative costruttive tali da innescare processi virtuosi per affrontare un percorso di cambiamento».

Al convegno parteciperà attivamente sia l’ente Parco del Ticino sia il Consorzio produttori agricoli parco Ticino. Un primo passo che potrà essere apprezzato dai presenti: al termine del convegno sarà offerto una apericena presso la sede dell’Ecoistituto nella chiesa di Santa Maria in Braida. In questa occasione verrà dato il via alla mostra fotografica “Save the Artic” dell’artista e fotografa Gioia Aloisi.

L’unione fa la forza
Tra gli ospiti del convegno vale la pena segnalare un personaggio illustre: Grammenos Mastrojeni, negoziatore alla COP21 di Parigi oltre che console in Brasile. «Questa importante presenza fa capire come, anche senza essere una metropoli, anche in una piccola realtà cittadina si possono organizzare e avviare iniziative di qualità e avviare un cammino fertile anche a livello territoriale».
Da qui un ulteriore segno che camminare insieme si può e si deve è l’aver ricevuto il patrocinio di tutti e 22 primi cittadini appartenenti alla Conferenza dei Sindaci – Patto dell’Alto Milanese.
«I presupposti quindi ci sono tutti per trasformare questa “benevolenza” in scelte coordinate e concrete.

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