E le luci del nord brilleranno ancora e ancora. Se io sono la tua rosa tu sei il mio sole e la mia pioggia
di Alessandro Lia
Devo constatare che mentre scrivo ho una felpa anni ’80 dell’Adidas, prendetene atto anche voi. È un caso, forse. Al re non si comanda dicono, la sua musica ha dato origine al Brit Pop, ha insegnato a gruppi come Oasis, Blur, Charlatans, perfino ai secondi Beach Boys.
Nel 1983 nascono gli Stone Roses con la seguente formazione: cantante Ian Brown, chitarrista John Squire, bassista Gary “Mani” Mounfield, batterista Alan “Reni” Wren. In quel di Manchester. 1989: Il primo album, “The Stone Roses” per intenderci è il disco britannico migliore di sempre secondo NME e altri addetti ai lavori, prima di Beatles, Rolling Stone e compagnia cantante… perché?
Because loro sul palco spaccavano, ricordiamoci che erano gli anni di un riformismo simbolico, dove si intravedeva la serietà di una società basata su stereotipi, troppa similitudine sociale, conformismo caotico. Il pezzo più significativo per me è nel dvd “MadeinStone” documentario sulla loro musica, e si chiama Waterfall. Una canzone piena d’amore dove la chitarra di Squire volteggia sulla fragilità di Ian facendolo delicatamente volare come un bambino nell’olimpo degli influencer di tutti i tempi.
Ian ha rotto gli schemi e ha fatto si che molti giovani di quel tempo, me compreso, sognassero in jeans, scarpe ginniche, camicia e parka allacciato fino al collo. I loro lavori son sempre stati molto Byrds e quello che li ha accompagnati insieme o da solisti è una visione d’insieme che parte dalla psicadelica anni ’60 all’elettronica moderna. I am the Resurrection, I Wanna Be Adored, Fools Gold son pezzi immortali del genere. Furono solo 2 gli album insieme da band ufficiale, a The Stone Roses si aggiunse nel 1994 Second Coming.
Tantissime le collaborazioni, Oasis in prima linea. Ma poi come spesso accade e senza entrare nei dettagli, che risultano noiosi, dopo un’esibizione disastrosa nel 1996 al Festival di Reading si arriva allo scioglimento. Batterista Reni e Squire lasciano la Band anche per problemi con Ian Brown.
E lui inizia un’attività da solista pubblicando ben 6 album. Il primo singolo nel 1997 è “My star“, un capolavoro ripreso anche da Oasis successivamente. 1998 – Unfinished Monkey Business, 1999 – Golden Greats, 2001 – Music of the Spheres, 2004 – Solarized, 2007 – The World Is Yours, 2009 – My Way. Nel 2011 annuncia una reunion con The Stone, e nel 2012 iniziano a fare Tour per il mondo. Non hanno ancora finito.
Nessuno può pensare a Brown come una persona diversa da un filosofo di città, nessuno può mettere in dubbio la sua purezza il suo coraggio nel dare al pubblico parole rubate a discorsi extraterrestri. È un segno nel tempo, è stile nello spazio, è ciò che vorresti essere, è moda nella mente, mentre guarda la sua stella illuminare le generazioni, uno che si lascia tutto alle spalle e fa diventare gli altri pazzi.
All is a distraction by design A trick of smoke and mirros to steal your mind All is an illusion, mired in confusion. Stai connesso, ascolta e leggi i suoi testi, il mondo ha bisogno di tornare all’origine, che sia Brit o Italica Virtus.
The Stone Roses
1997 The Stone Roses, 5° nella classifica dei “100 Migliori Album di sempre” stilata dal giornale The Guardian’
1998 The Stone Roses, 4° nella classifica dei “100 Migliori Album di sempre” stilata dalla rivista Q
2004 The Stone Roses, 1° nella classifica dei “100 Migliori Album Inglesi di sempre” stilata dal giornale The Observer’
2006 The Stone Roses, 1° nella classifica dei “100 Migliori Album Inglesi di sempre” votati dagli scrittori del NME
2006 The Stone Roses, 7° nella classifica dei “100 Migliori Album di sempre” votati dai fan del NME
(Wiki)
Solista
2002 Muso Awards, “Best Single” (“Whispers”)
2002 NME Awards, “Best Solo Artist”
2006 NME Awards, “Godlike Genius Award”
2007 Q Awards, Legend Award
(Wiki)
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