Il bicampione mondiale Gianni Bugno è stato il testimonial dell’evento prima della partenza della classica di ciclismo più antica del mondo
Il 10 ottobre partirà da Magenta la Milano-Torino, la più antica classica di ciclismo del mondo. Così lo scorso 2 ottobre nella cittadina ha avuto luogo un evento di presentazione aperto a tutti. L’evento è stato coordinato da Ticino Notizie.
La 99esima edizione avrà inizio dalla cittadina magentina e si concluderà a Superga, 200 chilometri dopo. Passerà da Robecco sul Naviglio e da Abbiategrasso, zone in cui ha vissuto per diversi anni Gianni Bugno, il leggendario campione che ha conquistato due volte il Mondiale in linea, e centrato 72 vittorie una delle quali proprio alla Mi-To.
È stata il sindaco Chiara Calati a fare gli onori di casa, sottolineando il valore di questo evento «che coinvolge tutta la città». E ha evidenziato i punti forti del ciclismo e dello sport, che uniscono passione e sacrificio al piacere di muoversi e star bene.
Milano-Torino, parla Gianni Bugno
Il protagonista della serata è stato Gianni Bugno che ha presenziato e ha voluto incontrare i tifosi. Il campione è stato omaggiato con alcuni sprazzi di video che hanno ricordato alcune delle sue tante vittorie, tra le quali certamente spiccano i due Mondiali, nel 1991 e 1992.
Da poco rieletto per la terza volta presidente della CPA, «l’associazione delle associazioni di ciclismo», ha sintetizzato l’ex corridore, è stato il momento per ricordare la sua carriera e per illustrare il suo incarico istituzionale, a seguito di una votazione che l’ha visto trionfare con un plebiscito. Bugno ha affermato che il suo ruolo l’ha accettato per perorare la causa dei ciclisti.
La domanda sulla competizione che partirà tra una settimana è obbligatoria: «è una competizione cui ho partecipato e che ho anche vinto. Una gara entusiasmante, che si decide nel finale, con la salita verso Superga. La ricordo con particolare piacere perché la mia vittoria arrivò dopo il secondo mondiale, regalandomi un’ulteriore soddisfazione».
Passione per il ciclismo, rispetto per i ciclisti
Bugno ha ripercorso la sua carriera agonistica: «mi sono avvicinato al ciclismo per puro divertimento e poi ho vissuto questa passione in maniera totale fino a 34 anni. Dopo di che ho capito che era il momento di fare altro».
Oggi, pur non andando più in bici, svolge comunque regolarmente attività fisica: «Consiglio a tutti di praticare sport e tenersi in forma», segnala.
Ha parlato anche degli incarichi istituzionali alla CPA, arrivando anche a delineare la sua visione del ciclismo su strada: «Ci vorrebbe maggiore rispetto per i ciclisti. Più che creare piste ciclabili, a mio parere sarebbe meglio ampliare le strade e avere maggiore considerazione per chi si muove in bici. Purtroppo non esiste educazione stradale in Italia. I ciclisti devono sì rispettare il Codice della Strada, ma gli automobilisti devono imparare a prestare maggiore attenzione a chi circolare in bicicletta».
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