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Agli italiani piace molto la mobilità condivisa

Agli italiani piace molto la mobilità condivisa

Quasi un italiano su tre può usufruire di almeno un servizio di mobilità condivisa. Siamo primi in Europa nel bike sharing e crescono car sharing e carpooling

È bello sapere che la mobilità in Italia sia sempre più condivisa. Nel Paese in cui circola il maggior numero di auto private d’Europa, pensare che la sharing mobility stia prendendo piede aiuta a sperare che dalla logica del possesso si possa passare, un giorno non così lontano, a quella della condivisione.
Intanto, già oggi il fenomeno sta prendendo piede sotto forma di bici, auto, scooter: 18,1 milioni di concittadini possono usufruire di almeno un servizio di questo genere (28%). E non è solo una questione di “sentito dire”: secondo una recente indagine dell’Osservatorio “Audimob” di Isfort, due italiani su tre conoscono bene il carsharing o almeno ne hanno sentito parlare e sono disposti a utilizzarlo in alternativa agli spostamenti con l’auto di proprietà (54,5%).
Sono tutti dati emersi durante la seconda Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, avvenuta recentemente a Roma, in cui è stato presentato il Secondo Rapporto Nazionale dedicato.

Bici condivisa, Italia prima in Europa
Prima ancora dell’auto, è il bike sharing a stupire per numeri e diffusione. Con circa 39.500 bici condivise, in 265 Comuni, l’Italia è prima in Europa. Lo stesso sviluppo del fenomeno è impressionante: nell’ultimo anno è cresciuto del 147%.
Il bikesharing è divenuto importante grazie a colossi internazionali come Mobike, Ofo e Obike che negli ultimi mesi hanno attivato il servizio in alcune medio-grandi città del centro-nord (tra cui Milano, Firenze, Roma e Torino) con 22.800 biciclette condivise. Tuttavia, più di due terzi del totale delle biciclette in condivisione circola a Milano (44%), Torino (13%), Firenze (8%), Roma (5%).
Cresce anche lo scootersharing e si tinge di… green: il 68% della flotta è elettrico. Anche se non così importante, quanto a numeri come nel caso delle bici, il fenomeno dell’e-scooter condiviso è certamente notevole per rapidità di diffusione: totalmente assenti nel 2016, gli scooter elettrici rappresentano invece a dicembre 2017 ben il 68% della flotta complessiva, Segue lo stesso trend di crescita anche il numero di noleggi che nel 2017 sono stati circa 250 mila, aumentati dell’11% rispetto all’anno precedente.

Anche l’auto piace sempre più condivisa
Arriviamo così al segmento auto. Se guardiamo al carsharing, nel 2017 in Italia si sono registrati più di un milione di iscritti in Italia, con 7.679 veicoli e 35 città interessate. Il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2017 è quintuplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di 18 e 37 volte. Tuttavia, ancor più che nel caso delle bici, i servizi di carsharing in Italia sono ancora concentrati per la maggior parte in poche aree urbane: il 43% delle auto condivise è presente a Milano, seguita da Roma (24%), Torino (15%) e Firenze (8%).
Il capoluogo lombardo è la città leader per mobilità condivisa con quasi 3400 auto, 16.650 bici, e più di 100 scooters elettrici.
In tema poi di carpooling, ossia il servizio che consente di condividere con altre persone uno spostamento in automobile, conta su 2,5 milioni di utenti, ovvero gli iscritti a BlaBla Car, il primo operatore. Ma non più l’unico. Aumenta, infatti, anche il numero di operatori, che registrano sempre più iscritti: sono passati da 72mila circa del 2015 ai 265 mila registrati alla fine del 2017, facendo segnare un +350%.

App e giovani, il futuro è sharing
Si dilata il numero di utenti, di operatori e anche di app, ossia le applicazioni dedicate, e anche il numero di città dove è possibile trovare soluzioni di servizi integrati e pianificazione degli spostamenti. Sono 43 oggi le realtà urbane e gli ambiti territoriali dove è possibile scaricare una app e accedere a questi servizi, cresciuti costantemente dal 2013 con una percentuale media dell’80% in cinque anni.
Se questa tendenza alla mobilità condivisa è già sensibile oggi, potrà solo migliorare con le giovani generazioni: il tasso di motorizzazione (numero di auto su 100 persone) degli italiani tra i 18 e i 45 anni è passato dal 53% del 2005 al 37% del 2016 e a ciò ha contribuito anche la diffusione del carpooling e del carsharing.

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