Secondo il registro del Centro Ufologico Nazionale, sono più di 12 mila gli avvistamenti di UFO dal 1900 a oggi. Tra questi diversi sono stati anche nell'Ovest Milanese
Magenta, giovedì 28 dicembre 1978, ore 19.30 e venerdì 17 maggio 1985 alle 22.30. Cosa ci dovrebbero dire queste due date? Nulla, apparentemente. A meno che non si vada a spulciare l’archivio del Centro Ufologico Nazionale e scoprire che in queste due giornate sono stati segnalati avvistamenti di UFO. Proprio così: nel primo caso si parla di un avvistamento “a basse quote”, sotto i 150 metri, nel secondo caso ad alte quote, sopra i 150 metri.
Il Centro Ufologico Nazionale
Lasciamo perdere ET, Alien o altre creature extraterrestri più o meno amichevoli rese famose dal cinema. Qui si tratta di statistica. Questi due casi che riguardano la nostra zona specifica fanno parte, infatti, dei 12.422 dossier di indagine risalenti dal lontano 1900 a oggi, raccolti dall’ente fondato nel 1965 da sempre “in prima linea nello studio e nella divulgazione seria e senza pregiudizi del fenomeno degli Oggetti volanti non identificati”, spiega nel proprio sito web.
Fondato da Roberto Pinotti, giornalista, scrittore nonché ufologo convinto. La capacità di indagine è valsa al Centro la nomina di membro d’onore dell’Accademia Internazionale Costantiniana delle Scienze, potendo vantare una ricerca con più di 14 mila casi investigati e dossierati in archivio.
Non si tratta di un’iniziativa isolata: in tutto il mondo vi sono centri di documentazione di avvistamenti di UFO. È allo stesso CUN, come evidenziato nel sito, a segnalare che l’acronimo UFO (che sta per Unidentified Flying Object, ovvero “oggetti volanti non identificati”) che a livello mediatico, dal 1973, si deve in Italia l’imposizione del termine UFO al posto del popolare “dischi volanti”.
La casistica include dal 1900 a tutto il 2015, 12.432 segnalazioni così ripartite:
• 8.848 alte quote (sopra i 150 metri)
• 1.453 basse quote (sotto i 150 metri)
• 376 UFO a terra
• 93 UFO a pelo d’acqua (mare, lago)
• 40 UFO sotto il livello d’acqua (mare, lago)
• 1.243 inserite in altre tipologie classificative minori.
Oltre a queste ci sono anche 369 riferite a presenze di entità cioè gli Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo o IR3. Quindi i marziani esistono? Qualcuno li ha visti? Non diamo risposte. Meglio fermarsi ai numeri.
Magenta, Abbiategrasso, Legnano: quanti avvistamenti in zona!
In ogni caso, se vi siete posti la domanda “Esistono gli extraterrestri?” sappiate che c’è una ricca casistica che fornisce quantomeno uno spunto su cui riflettere. E in questa casistica, offerta dall’archivio CUN si legge appunto due volte il nome di Magenta.
Nella zona, però, non è certo l’unica cittadina a trovare spazio nel registro: il registro è stato da poco aggiornato a tutto il 2017. E qui si scopre che c’è stato un avvistamento registrato ad Albairate, Arluno, Casorezzo, Marcallo con Casone, Sedriano, Lonate Pozzolo e frazione Tornavento, uno tra Inveruno e Castano Primo, oltre a Vittuone, che può vantare il più recente avvistamento nella zona, il 10 novembre 2017. Con due avvistamenti si segnalano: Canegrate, Cornaredo (una a Vighignolo e una a San Pietro all’Olmo), Dairago, Gaggiano, Rescaldina, San Vittore Olona, Villa Cortese.
Con tre avvistamenti è nominata Cusago – decisamente ravvicinati, considerato che sono stati segnalati nell’arco di un’ora, nel 2007 – e Garbagnate Milanese. Abbiategrasso ne conta quattro, come Cerro Maggiore, Parabiago e Corsico. A salire c’è Trezzano Sul Naviglio (sette), Vigevano (nove) e Rho (12). Il record è però detenuto da Legnano con 17 avvistamenti, di cui 8 nel solo 1973 e l’ultimo nel 2012.
Segnaliamo infine Milano, con 212 avvistamenti.
Esistono gli UFO? Se lo dice il Pentagono…
Ma quando è nato ufficialmente il “fenomeno Ufo”? Sempre secondo il Centro Ufologico nazionale si dovrebbe risalire al 24 giugno 1947, giorno in cui un certo Kenneth Arnold avvistò una formazione sul monte Rainier (Stato di Washington). Da lì in poi sono stati migliaia e migliaia in tutto il mondo gli avvistamenti.
Da qui all’ipotesi di “contatti diretti” con alieni ve ne sono stati, puntualmente rubricati come facezie. Non lo è, o almeno così pare, quella riportata dal quotidiano inglese Independent, con una notizia pubblicata a fine 2017, secondo cui il Pentagono avrebbe recuperato leghe metalliche da oggetti volanti non identificati e sconosciute agli scienziati che le hanno potute vedere.
I materiali, che tra l’altro parrebbero avere “proprietà sorprendenti”, sarebbero stati immagazzinati in edifici modificati a Las Vegas, come avrebbe riportato il New York Times.
Lo stesso Independent riporta che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avrebbe ammesso un programma segreto da 22 milioni di dollari, in corso tra il 2007 e il 2012, per indagare sugli UFO.
In tempi di social network la notizia di un presunto UFO si espande più rapidamente rispetto al passato, col rischio ancora più conclamato di una fake news. Ne è una prova la notizia ripresa proprio questa settimana da diverse testate internazionali relativa a un’immagine apparsa in un video pubblicato su YouTube in Antartide.
Pubblicato da SecureTeam10, noto canale web specializzato in notizie sugli alieni, ha accumulato più di 760.000 visualizzazioni, il video afferma che l’immagine individuata in un video di Google Earth è la prova di un UFO che è caduto a causa di un incidente. Secondo la testata Science Alert, che ha avuto la buona idea di sentire uno specialista, in questo caso un geologo, si tratterebbe di un pezzo di montagna franato sul dorso innevato.
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