Un mese di eventi culturali contro la mafia nella Rocca Viscontea di Lacchiarella
Tutto è pronto per la terza edizione dell’esposizione di fumetti antimafia a Lacchiarella, che si svolgerà dal 1 al 31 marzo 2018 in piazza Risorgimento presso la Rocca Viscontea. L’evento è organizzato dal “Movimento Le agende Rosse”, in collaborazione con la casa editrice Becco Giallo e il patrocino del Comune di Lacchiarella.
È un’occasione per ricordare in particolare Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992, insieme agli agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.
Il programma della manifestazione “1, 10, 100 Agende Rosse… Quale Democrazia?” si articola in spettacoli teatrali, proiezioni, tavole rotonde, dibattiti informativi, libri, poesia, musica e tanto altro con ospiti qualificati. È un mese intero dedicato alla bellezza della memoria, dei disegni, dell’arte e della cultura antimafiosa, proprio per comprendere al meglio la bruttezza del tema e decidere di contrastarlo seriamente nell’interesse del Paese.
Ecco alcuni degli eventi: inaugurazione mostra (1 marzo 2018 ore 20.30); “In nome del figlio” e “Donne d’onore”, storie di mafia al femminile (6 marzo 2018 ore 20.45); presentazione del libro “La mafia siamo noi” del giornalista Sandro De Riccardis (13 marzo 2018 ore 20.45); “Mafie, maschere e cornuti”, spettacolo teatrale di e con Giulio Cavalli (23 marzo 2018 ore 201.45); “Bum ha i piedi bucati”, spettacolo di Dario Leone. Sarà presente Salvatore Borsellino. Inoltre, dal 5 al 9 marzo 2018 (dalle ore 9.00 alle 13.00) si terranno visite di scolaresche e laboratori dedicati. Mentre sabato 10 e domenica 11 marzo (dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.30) ci saranno delle visite guidate per i cittadini.
Il Movimento Agende Rosse è nato per iniziativa di Salvatore Borsellino, il quale il 15 luglio 2007 scrisse la lettera intitolata “19 luglio 1992: una strage di Stato”, nella quale afferma che la ragione principale della morte del fratello Paolo è da ricercarsi nell’accordo di non belligeranza stabilito tra pezzi dello Stato e Cosa Nostra in seguito ad una trattativa fondata sul tritolo delle stragi in Sicilia del 1992 ed in continente del 1993.
Nei mesi che precedettero la strage di via D’Amelio, il magistrato Paolo Borsellino riportò, parte dei contenuti dei suoi colloqui investigativi su un’agenda rossa che aveva ricevuto in dono dall’Arma dei Carabinieri. Era nella sua borsa di cuoio poco prima di recarsi dalla madre in via D’Amelio il 19 luglio 1992. Da quel momento dell’agenda si sono perse le tracce.
L’agenda rossa è stata scelta come simbolo del Movimento, le cui iniziative hanno lo scopo di incoraggiare la parte migliore delle Istituzioni nella ricerca della piena verità su moventi e mandanti della strage di via D’Amelio e di sostenere tutti i rappresentanti dello Stato vittime di campagne di delegittimazione oltre che a rischio della stessa vita per aver scelto rendere viva la Costituzione nella propria professione.
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