Il turismo legato al pellegrinaggio è un fenomeno in evoluzione, che muove l’economia oltre che migliaia di pellegrini. Breve guida ai percorsi
Se è vero che, come si afferma in un celebre detto, un viaggio di mille miglia comincia con un singolo passo, è altrettanto vero e documentato che il viaggio a piedi produca un business miliardario. Secondo stime si parla di 12,5 miliardi di euro prodotti nel mondo dal cammino spirituale, 5 dei quali solo in Italia. Fa muovere l’economia, ma soprattutto mette in moto milioni di persone attratti dal pensiero di percorrere strade di storia millenaria.
L’Italia vede arrivare ogni anno, spinti dal turismo religioso, 40 milioni di persone. Ma le vie più antiche e battute attraversano tutta Europa: basti pensare al Cammino di Santiago di Compostela, via che incarna il pellegrinaggio a piedi. Ogni anno 200mila persone, credenti o meno, la intraprendono.
Altrettanto conosciuta è la Via Francigena che da Canterbury (Inghilterra) giunge fino a Roma, passando per Francia e Svizzera. In Italia se ne contano molti altri, noti e meno noti, che vanno dal cammino di Sant’Agostino (leggere più sotto) a quello di San Benedetto (da Norcia a Montecassino), dalla Via Lauretana (da Loreto ad Assisi) alla Via degli Abati (da Pavia a Pontremoli).
I cammini in Lombardia, breve guida
Si parte, e non si poteva altrimenti con la Via Francigena: in Lombardia entra passando vicino a Palestro e attraversando Robbio (Pavia), prosegue per circa 120 chilometri. Per tutto quello che volete sapere il riferimento più approfondito è certamente il sito ufficiale dedicato, che offre mappe e consigli utili sul grado della strada. Una stima ufficiale di viandanti che almeno per un giorno vi hanno transitato è di 40mila persone.
Proseguiamo col Cammino di Sant’Agostino: come si spiega nel sito ufficiale, si tratta di un pellegrinaggio mariano nel nome del Santo della Grazia, concepito per raggiungere e collegare nelle sue tappe cinquanta Santuari mariani della Lombardia. Nella regione il percorso tocca Cassago Brianza, luogo della sua conversione, Milano, la città capitale imperiale e luogo del battesimo ad opera di Sant’Ambrogio e Pavia, ove si trovano le reliquie del Santo al quale il Cammino è dedicato.
Solo in Italia il percorso da coprire è esteso su 926 chilometri. Spiegano nel sito: “Caratteristica peculiare del Cammino di Sant’Agostino è la forma del percorso, il quale disegna una figura stilizzata di rosa. Questa rosa ha il suo fiore nella Brianza comasca, lecchese e monzese, le foglie in direzione est e ovest lungo le Province di Monza e Brianza, Milano, Varese e Bergamo, il gambo a unire le città di Monza, Milano, Pavia e Genova in un lungo asse in direzione nord-sud, le radici a collegare le città “agostiniane” di Tunisi-Cartagine, Tagaste e Ippona, sul suolo africano”.
Il Cammino di San Pietro è l’antico percorso Cantù – Seveso, tracciato sulla Antica Via Canturina (ed è questo il secondo nome del cammino) su cui nel 1252 venne martirizzato Pietro da Verona, domenicano e secondo patrono di Como. Viene considerato una “piccola Francigena”, facente parte dei Cammini Francigeni.
Più recente è il Cammino dei Monaci che, partendo dal centro di Milano raggiunge la Via Francigena, attraversando il Po. Da San Lorenzo alle Colonne, nel centro meneghino, verso la periferia sud lungo la roggia Vettabbia, fino a che essa confluisce nel fiume Lambro il suo tracciato crea la Valle della Vettabbia, nota anche come Valle dei Monaci, spiega bene il sito turistico ufficiale della Lombardia.
Lo stesso riporta ancora una volta l’attenzione ai collegamenti con la Francigena, parlando di Via Francigena Renana, di cui segnaliamo una bella descrizione sul sito del Touring Club. In Italia comincia, giungendo dalla Svizzera, dal Passo dello Spluga tocca Madesimo, Chiavenna, Menaggio, Colonno, arriva a Milano e poi raggiunge Melegnano, fino a raggiungere il Lodigiano e poi, attraversato il Po, prosegue in terra emiliano-romagnola. In Lombardia sono poco più di 250 i chilometri da percorrere.
Meta di pellegrinaggi e di cammini devozionali sono anche i Sacri Monti: solo in Lombardia si ricorda quello di Varese e, meno conosciuto, Ossuccio (Como).
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