Come utilizzare i cibi intelligenti capaci di frenare i geni dell’invecchiamento, combattere il sovrappeso e prevenire i mali del secolo
Esiste una relazione molto stretta tra l’alimentazione, la salute e la prospettiva di vita di un essere umano. Una buona dieta richiede ingredienti e metodi di cottura giusti. È possibile passo dopo passo modificare il proprio menù giornaliero per mangiare sano e cambiare in positivo il proprio stile di vita.
Nel libro “Le ricette Smartfood” (Rizzoli), scritto dalla giornalistica scientifica Eliana Liotta, con la nutrizionista Lucilla Titta, si spiega come cucinare e mangiare i cibi intelligenti (smart) capaci di frenare i geni dell’invecchiamento, combattere il sovrappeso e prevenire i mali del secolo: cancro, patologie metaboliche, cardiovascolari e neurodegenerative.
È l’applicazione pratica delle teorie di “nutrigenomica”, la disciplina che si occupa delle relazioni tra il cibo e il Dna, enunciate nel best seller del 2016, sempre a firma di Liotta, “La Dieta Smartfood” (Rizzoli), la prima dieta in Europa ad avere ricevuto l’approvazione di un grande centro clinico e di ricerca, l’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano. E anche le ricette del nuovo libro vantano il marchio IEO, perché rispondono a requisiti di comprovata scientificità: nelle preparazioni sono utilizzati i 30 Smartfood, Longevity e Protective, e le tecniche che meglio preservano il contenuto delle vitamine, dei sali minerali e delle sostanze preziose degli alimenti.
«Le conoscenze di nutrigenomica e di tecnologia alimentare si trasferiscono ai fornelli. – afferma l’autrice Eliana Liotta – Nascono così le pietanze Smartfood, con ingredienti e tecniche di cottura che mettono d’accordo genetica, nutrizione e gusto. A combinarsi in pentola sono quei 20 cibi definiti Longevity perché potrebbero accendere i geni della longevità, secondo gli studi all’avanguardia. Per esempio, melanzane e radicchio, cavoli rossi e curcuma. Regnano a pranzo e a cena anche i 10 “Protective Smartfood”, categorie immancabili di alimenti che proteggono l’organismo come legumi e cereali integrali, frutta e verdura. Mai piatti tristi e sciapi, ogni portata è un trionfo di sapori».
Con questo primo vademecum di cucina sana è stato pure raggiunto l’obiettivo di unire la conoscenza al piacere. È stato sfatato il luogo comune secondo cui per mangiare sano si debba mangiare male. Tutte le pietanze proposte sono invece gustosissime ed elaborate con passione per gli aspetti gastronomici. Non a caso sono state redatte e testate con la collaborazione di uno staff di cuochi professionisti. I consigli su ingredienti, conservazione e cottura si basano sulle indagini internazionali più attendibili.
«Abbiamo selezionato i metodi migliori di preparazione in base ai risultati di ricerche di tecnologia alimentare, in modo che sia preservato il contenuto delle vitamine, dei sali minerali e delle sostanze preziose degli alimenti. – spiega la coautrice Lucilla Titta – Ogni ricetta è accompagnata da note nutrizionali che approfondiscono una tecnica o svelano informazioni su qualcuno degli ingredienti. Così sappiamo davvero quel che mettiamo nel piatto».
Le ricette Smartfood racchiudono gioielli della tradizione italiana, come gli spaghetti con la vera salsa di pomodoro, il risotto con gli asparagi o l’orata all’acqua pazza, ma anche prestiti dalla cultura gastronomica di altri Paesi, a cominciare dalla curcuma, ingrediente tipico della cucina asiatica. Piatti per onnivori o per vegani, regionali e internazionali.
L’ultimo capitolo del libro è dedicato ai pasti che mimano il digiuno, con piatti ipocalorici e “Longevity Smartfood” per sperimentare su se stessi i benefici della restrizione calorica per la salute e per la durata della vita: le ricette sono accompagnate da un protocollo di regole e di raccomandazioni messo a punto dal team SmartFood dello IEO. Parte dei proventi del libro saranno devoluti alla Fondazione IEO-CCM (Istituto Europeo di Oncologia – Centro Cardiologico Monzino), proprio per il progetto di ricerca SmartFood.
La giornalista Liotta ha precedentemente scritto il best seller “La Dieta Smartfood”, caso editoriale già tradotto in otto lingue, con il direttore della ricerca allo IEO Pier Giuseppe Pelicci e sempre in sinergia con la nutrizionista Titta, indicando degli alimenti che si comportano come farmaci, capaci di proteggere l’organismo. Si tratta di 30 cibi smart, cioè brillanti, intelligenti, perché saziano, contrastano l’accumulo di grasso, allontanano le malattie e allungano la vita. Sono alimenti comuni: dalla lattuga ai cereali integrali, dalle fragole ai pistacchi.
Eliana Liotta, giornalista e comunicatrice scientifica, firma dei settimanali del Corriere della Sera, è autrice del blog su Io donna «Il bene che mi voglio». In Rcs è stata direttore del mensile, del sito e della collana di libri OK Salute e vicedirettore del settimanale Oggi.
Pier Giuseppe Pelicci, direttore della ricerca allo IEO e ordinario all’Università degli Studi di Milano, è noto per gli studi su oncogenomica e longevità. Ha contribuito al primo farmaco molecolare anti-tumorale e alla scoperta del primo gene dell’invecchiamento nei mammiferi.
Lucilla Titta, ricercatrice e nutrizionista, è coordinatrice del progetto SmartFood allo IEO di Milano. Studia le correlazioni tra alimentazione e salute nell’ambito della ricerca clinica, con particolare attenzione alla divulgazione scientifica, intesa come strumento di prevenzione.
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