In quanto a longevità l’Italia è ai vertici mondiali. Il nostro Paese, che non brilla certo per crescita, emerge sicuramente per durata di vita. Come prevede l’Istat, la sopravvivenza è data in aumento: si conta, infatti, da qui al 2065 a una vita media in crescita di oltre cinque anni per entrambi i generi, giungendo gli uomini a 86,1 anni e le donne a 90,2 anni, partendo da 80,6 e 85 anni nel 2016.

Lombardia tesoro di longevità
Ma qual è il segreto della longevità? Bisognerebbe forse chiederlo ai 15647 centenari e pluricentenari, registrati dall’Istat, che vivono in Italia. Di questi 2422 risiedono in Lombardia, che è la regione con la maggiore popolazione over 100 di tutto il Belpaese. Un terzo circa (884) vivono in provincia di Milano, balzata agli onori della cronaca per essere la provincia con la qualità di vita più alta del Paese secondo il Sole 24 Ore.

La regione si è fatta notare positivamente anche scorrendo l’annuario statistico Eurostat: infatti, è ai vertici d’Europa, o meglio l’aspettativa di vita media è di 84 anni, superiore a quella europea (81 anni) e a quella italiana (83,5 anni), che risulta insieme alla Spagna il Paese più longevo d’Europa. Se la passano leggermente meglio la provincia di Bolzano e l’Umbria (84,1 anni).

Ma torniamo a chi ha soffiato almeno su 100 e più candeline: il nostro territorio vanta diversi “primatisti”. Legnano ne conta ben 14 (su 60.259 abitanti), Nerviano (oltre 17mila abitanti) ne ha sette; Abbiategrasso (con oltre 32mila abitanti) ne conta sei, ma si fa notare Castano Primo che, pur contando un terzo della popolazione abbiatense, registra anch’essa ben sei ultracentenari, come pure Parabiago (27mila circa); ci sono poi Magenta con 4; Turbigo ne vanta 3 su poco meno di 7300 abitanti, tanti quanto Inveruno (8600 abitanti circa) e Sedriano che però sfiora i 12.250 abitanti; Vanzaghello conta poco più di 5300 abitanti, ma si fa notare con i suoi due over 100, tanti quanti ne vivono a Corbetta e a Busto Garolfo; un ultracentenario vive anche a Robecco sul Naviglio, Cassinetta di Lugagnano, Robecchetto con Induno, Arconate e Albairate.

Il segreto dell’eterna giovinezza? Pensare positivo
Torniamo alla domanda: qual è il segreto della longevità? Secondo uno studio della Yale University a influire sulla durata della vita c’è un fattore essenziale: il proprio atteggiamento verso l’età che avanza. In parole povere: pensare positivo.

Gli scienziati di Yale hanno rilevato che di 4.765 persone con un’età media di 72 anni, coloro che riportavano nel dna un gene legato alla demenza, ma avevano attitudini molto positive riguardo alla propria età avevano il 50% meno di probabilità di sviluppare il disturbo rispetto alle persone meno positive. Fondamentalmente, affrontare col giusto spirito l’età che avanza sembra funzionare come una sorta di scudo protettivo contro il deterioramento mentale.

In ogni caso, coltivare sane abitudini influisce sensibilmente sulla longevità. Lo conferma anche in questo caso uno studio scientifico, attuato su larghissima scala, svolto dalla Ancestry, società di analisi genetiche in collaborazione con Calico Life Sciences – pubblicato sulla rivista Genetics – , realtà creata da Google. Analizzando dati provenienti circa 439 milioni di persone e il loro albero genealogico e tanti altri fattori familiari. Bene, è emerso che i geni contano ben poco (meno del 10%) sulla lunghezza della vita. A pesare significativamente sono gli stili di vita, l’ambiente in cui si vive, la scelta dei propri compagni di vita, oltre a dieta e movimento.