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In Lombardia gli algoritmi per prevedere il futuro

In Lombardia gli algoritmi per prevedere il futuro

Al Teatro alla Scala di Milano consegnato il Nobel lombardo per la ricerca e innovazione

La Lombardia è avanti anche sul fronte della ricerca scientifica e dell’innovazione. Non si è ancora al livello di “Minority Report”, film di fantascienza del 2002 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Cruise, liberamente tratto dall’omonimo racconto di fantascienza di Philip K. Dick, in cui un innovativo sistema consente di prevedere eventi criminali, addirittura di individuare e bloccare gli autori prima che li commettano. Ma l’assessorato lombardo all’Università, Ricerca e Open Innovation, guidato da Luca del Gobbo, già sindaco di Magenta per dieci anni, si sta muovendo nella giusta direzione avviando lo studio dei cosiddetti “algoritmi predittivi” allo scopo di prevedere cosa potrà accadere in un determinato settore, per esempio quello della salute, e consentire all’ente di intervenire tempestivamente con azioni più mirate per migliorare la qualità della vita dei cittadini lombardi.

È quanto ha comunicato Del Gobbo lo scorso 8 novembre dal palco del Teatro alla Scala di Milano, in occasione della prima edizione della “Giornata della Ricerca”, organizzata da Regione Lombardia in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, ad un anno esatto dalla scomparsa del luminare. «La Regione Lombardia gestisce direttamente oltre un miliardo di dati e grazie all’utilizzo di alcuni “algoritmi predittivi” che stiamo studiando, saremo in grado di leggerli e elaborarli e quindi di stimare che cosa potrà verificarsi, in un determinato settore, nell’arco dei 2 o 3 anni successivi. – ha spiegato Del Gobbo – Questo ci consentirà di sviluppare in anticipo politiche più adeguate per rispondere ai bisogni delle persone. Insomma, una vera e propria rivoluzione che potrebbe avere impatti importantissimi in settori come quelli della salute o dell’ambiente, solo per citarne alcuni».

Nel corso della giornata è stato consegnato il Nobel lombardo, il premio internazionale “Lombardia è ricerca” di un milione di euro al professor Giacomo Rizzolatti, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale di Parma, neuroscenziato, scopritore dei neuroni specchio. È stato selezionato da una giuria di 14 scienziati di livello internazionale appositamente costituita. Il regolamento obbliga il vincitore a reinvestire su attività di ricerca nel territorio lombardo il 75% del valore del premio stesso.
La Lombardia in maniera concreta sta sostenendo la ricerca contribuendo anche a ridurre il fenomeno della “fuga dei cervelli” all’estero. Le eccellenze devono essere valorizzate in loco e questo di certo si traduce in un vantaggio soprattutto per le nuove generazioni, che nel teatro sono stati rappresentati da circa 500 studenti provenienti da ogni provincia della Lombardia.

E proprio agli studenti, come ha rilevato l’assessore all’Università e Ricerca, è stato dedicato un premio ad hoc, pensato con l’Ufficio scolastico regionale diretto da Delia Campanelli. Gli studenti che vorranno partecipare dovranno cimentarsi nel realizzare il prototipo di un’invenzione relativa ad aree tematiche di interesse regionale per aggiudicarsi uno dei 4 premi in palio del valore rispettivamente di 15, 12, 10 e 7 mila euro, che saranno consegnati durante la prossima edizione della “Giornata della Ricerca”. «Sono convinto che questa iniziativa riuscirà ad avvicinare sempre di più il mondo della scuola a quello della ricerca», ha detto Del Gobbo.

La prima edizione della “Giornata della Ricerca” si è aperta con un’esibizione al pianoforte del maestro Giovanni Allevi, accompagnato dal prezioso stradivari “Lam” suonato da Lena Yokoyama. La giornalista e scrittrice Eliana Liotta ha coordinato gli interventi dei vari personaggi chiamati sul palco per portare il loro saluto, ma anche il loro punto di vista sul tema della ricerca e precisamente: il presidente della Regione Roberto Maroni; l’assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation Luca Del Gobbo; il presidente della Fondazione Veronesi Paolo Veronesi (figlio dello scomparso oncologo); l’imprenditore e docente della Singularity University David Orban, che ha parlato di “macchine e umanità del futuro; l’imprenditrice Natalie Dompè dell’omonimo gruppo farmaceutico; lo chef Davide Oldani; il conduttore tv Gerry Scotti, sostenitore attraverso borse di studio di giovani ricercatori all’Humanitas di Rozzano; il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana.

Il Nobel lombardo è assegnato alla persona che, con le sue ricerche e scoperte nell’ambito delle Scienze della Vita, abbia apportato un significativo contributo all’avanzamento della conoscenza scientifica e tecnologica, con specifico riguardo alle ricadute sul benessere, salute e qualità della vita di tutte le persone. Il carattere internazionale dell’iniziativa è sottolineato dallo stesso logo ideato per il premio, con una serie di entità disposte su un globo virtuale a rappresentare la grande rete globale della ricerca. «Stiamo spingendo tantissimo sulla ricerca perché siamo convinti che la Lombardia possa diventare a tutti gli effetti il traino per il Paese, proponendo il nostro come modello. – ha affermato Luca Del Gobbo – Abbiamo tutte le carte in regola per diventare la capitale europea della ricerca e innovazione».
Per la prima edizione sono arrivate una ventina di candidature, tutte molto qualificate e prestigiose, di altissimo livello internazionale. Il premio è stato assegnato a Giacomo Rizzolatti per la scoperta dei neuroni a specchio. La funzione a specchio costituisce la base neurologica dell’empatia e della capacità di comunicare a livello profondo fra esseri umani.
La scoperta ha contribuito profondamente alla comprensione del funzionamento del sistema nervoso centrale e ha avuto un impatto trasversale che va dalla psicologia alla neurologia, alla robotica, alla comprensione del comportamento sociale come essere umani. È stata anche aperta la strada alla cura delle patologie del comportamento come le malattie dello spettro autistico.

La Giornata e il nuovo premio sono due delle novità più rilevanti messe in campo da “Lombardia è ricerca e innovazione”, la legge regionale dell’ottobre 2016 (la prima del genere in Italia), con la quale la giunta di Palazzo Lombardia ha tra l’altro destinato 106 milioni di euro a fondo perduto a decine di Accordi, con imprese e centri di ricerca del territorio, e il 3% del Pil lombardo a ricerca e innovazione.

 

Danilo Lenzo
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