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Claudia Gelsomino corre verso nuovi record

Claudia Gelsomino corre verso nuovi record

La runner di Boffalora Ticino, vincitrice master della Maratona di New York e campionessa 10.000 metri, racconta la sua passione per la corsa

Un solo rammarico: non aver scoperto prima la corsa. Claudia Gelsomino si è avvicinata al running solo a 37 anni, per caso: «Ho deciso un sabato di far compagnia a mio marito che aveva deciso di mettersi a correre». Sono passati 11 anni e oggi quella “sgambata” si è trasformata in una passione vera, curata, perfezionata tanto da portarla ai vertici delle classifiche nazionali: tra le tante corse in cui è giunta prima al traguardo, la runner di Boffalora Ticino ha da poco conquistato il campionato nazionale 10 mila metri master femminili a Mantova. Qualche anno prima ha vinto, sempre a livello italiano, quello di mezza maratona, sempre categoria master.

Ma è proprio la corsa regina, ossia la maratona, specialità sulla distanza di 42,195 chilometri, la sua dimensione preferita. E vincente, dato che nel suo palmarès c’è il campionato italiano di Maratona, a Milano nel 2014, il traguardo più prestigioso. «E pensare che non era nemmeno prevista, in quanto avevo partecipato – e vinto – a Ferrara a una competizione sulla stessa lunghezza, solo tre settimane prima, ma non ero soddisfatta perché non ero riuscita a fare il tempo che volevo».

Claudia ha partecipato alla gara milanese giusto per raggiungere l’obiettivo, non per vincere. Pensare di correre in meno di un mese due gare di oltre 42 km è veramente dura, specie se si punta in alto. Ma non è certo questo che l’ha fatta desistere. A metà percorso, d’accordo con il suo coach, ha deciso di proseguire, dato che il tempo era buono. Anzi ottimo, fino alla fine, tanto che le ha permesso di conquistare l’ambito traguardo. «Giusto per la precisione, il campionato italiano l’ho conquistato con il mio personale peggiore »…

Maratona, da Milano a New York
Il 2014 è un anno da incorniciare, poiché ha trionfato anche alla Maratona di New York, sempre nella categoria master femminili: un’esperienza da ricordare con particolare soddisfazione: «gli organizzatori mi hanno fatto partire insieme alle professioniste, un grande onore e privilegio. Mi vedevo in diretta TV, seguita anche dai miei genitori in Italia. Un’esperienza bellissima », afferma.

Correre una maratona non è uno scherzo, specie se lo si fa per conquistare un obiettivo importante: ma cosa fa scattare nella mente la voglia di mettersi a correre su una distanza tanto lunga? «La voglia di poter dire alla fine: ce l’ho fatta. Ma più che correrla a me piace prepararla, perché è una sfida vera, complessa che comporta allenamenti duri e dove ci si deve mettere maggiormente la testa». Per arrivare a correre una gara simile, Claudia si “spara” 150/200 chilometri a settimana, marciando praticamente tutti i giorni. I risultati la premiano, ma è il tempo personale che è considerevole: il migliore ottenuto da lei è di 2 ore e 45 minuti.

Tra sport e vita quotidiana
La maratoneta boffalorese, runner dell’Atletica Palzola non è una professionista: è una dilettante che coniuga la vita familiare e l’impegno lavorativo con la sua passione. «Corro in pausa pranzo, contando su un’ora e mezza». Poi doccia, cambio e torna in ufficio, dove è responsabile amministrativo in una multinazionale, dovendo mangiare davanti al pc e recuperando parte del tempo alla sera.

«Il giorno della gara diventa un divertimento, considerando che in ogni caso ci sono tanti fattori che intercorrono nel centrare l’obiettivo che ci si è prefissati: quattro mesi per prepararla, un giorno per correrla e in quel giorno può succedere di tutto», ammette.

Ma non ci sono solo le lunghe distanze che la vedono partecipare, e vincere: «in questi primi sei mesi mi sono allenata anche su distanze più corte e ho appena terminato un circuito di gare denominato “Giro del Varesotto”, 6 competizioni da svolgere in tre settimane, su distanza di 5000 metri. Nel 2017 ho fatto i miei tempi migliori rispetto agli ultimi tre anni». Da qui l’importanza della mente, più che delle gambe, fondamentale specie negli sport di resistenza.

Dal fitness alla corsa
Claudia non è arrivata a correre partendo dal… divano. È sempre stata una sportiva, avendo svolto per vent’anni l’insegnante di fitness, nel tempo libero. «L’unico giorno in cui non allenavo, il sabato, diventò circa dieci anni fa il giorno della corsa, insieme a mio marito – ricorda – Già dopo un mese correvo più forte di lui. Qualcuno, notandomi, mi ha consigliato di provare a fare sul serio con la corsa, perché mi vedeva portata per quello sport».

Da lì a raddoppiare e poi moltiplicare le uscite il… passo è stato breve. «Ho cominciato praticamente da subito a farmi seguire da un allenatore (quello attuale è Lamberto Pessina – nda) e i risultati sono arrivati». Claudia ha inanellato numerose vittorie e moltissimi podi. L’unico rammarico è proprio il fatto di esserci arrivata alla corsa in tarda età per centrare obiettivi più ambiziosi.

Intanto cura ogni dettaglio, a partire dalla alimentazione: «mi reputo una persona che si alimenta bene, sono onnivora, ma attenta alla qualità del cibo, mi faccio comunque seguire da una nutrizionista. Ciò a cui non rinuncio è il cioccolato, rigorosamente fondente al 90%. Non manca mai».

Il piacere di correre
Ma qual è il piacere di correre? «Il principale è che mi rilassa, nel momento in cui corro non penso a null’altro, lo stress scompare. Non so cosa farei senza la corsa: è un piacere irrinunciabile. Ogni tanto penso a chi me lo faccia fare di mettermi a gareggiare con ventenni, ma tutto si dissolve quando corro».

Già il pensiero “corre” al prossimo obiettivo: la maratona di Valencia, a novembre. Per ora però mi prendo tre settimane di scarico». Ora un po’ di corsa senza carichi, alternato alla bici, giusto per distendere muscoli e tendini. Da luglio comincerà a fare sul serio. Il tempo corre e Claudia cerca sempre di stargli davanti.

 

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